Omicidio Mollicone, i Sud Sound System a giudizio: cosa hanno detto

Il prossimo 15 ottobre il cantante Fernando Antonio Blasi dovrà comparire davanti al Giudice di Pace: l'episodio risale all'estate del 2022

Omicidio Mollicone, i Sud Sound System a giudizio: cosa hanno detto
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Lo scorso 12 luglio è arrivata l’assoluzione in appello per il maresciallo Mottola, sua moglie e il figlio, sospettati dell’omicidio di Serena Mollicone, la giovane scomparsa da Arce nel 2001 e trovata morta due giorni dopo. Ora la famiglia è passata al contrattacco, mettendo nel mirino chi li ha offesi pubblicamente. Tra questi anche Fernando Antonio Blasi, frontman del gruppo reggae Sud Sound System. L’artista, durante un concerto a Gallinaro, provincia di Frosinone, del 5 agosto 2022, insultò la famiglia Mottola. Ora è arrivato il rinvio a giudizio per diffamazione aggravata.

Il processo presso il tribunale di Cassino avrà inizio il prossimo 15 ottobre davanti al Giudice di Pace nella sezione penale del Tribunale di Cassino. Tutto è partito dalla querela presentata dopo il concerto dal pool difensivo dei Mottola composto dagli avvocati Mauro Marsella, Francesco Germani, Piergiorgio Di Giuseppe, Enrico Meta e dal professore Carmelo Lavorino. Tornando all’evento del Frusinate, il cantante dei Sud Sound System avrebbe offeso i tre membri della famiglia Mottola appena un mese dopo la prima assoluzione: “Quei pezzi di… anche se l’hanno passata liscia restano sempre dei pezzi di…”, riporta il Corriere. Blasi colse l'occasione per ricordare l'omicidio della Mollicone e il procedimento giudiziario perchè a una trentina di chilometri da Gallinaro, sede dell'evento"Gallinarock", si trovava il boschetto di Fontana Liri dove fu trovato, senza vita, il corpo della Mollicone,

Secondo la famiglia Mottola, Blasi si sarebbe lasciato andare a parole ritenute "lesive dell’onore dell’ex maresciallo Franco Mottola, di sua moglie Anna Maria e di suo figlio Marco".

Secondo quanto ricostruito dall'accusa, il frontman dei Sud Sound System sarebbe stato a conoscenza dell'assoluzione dei tre indagati. Da qui l’accusa di diffamazione aggravata. Per il momento Blasi non ha rilasciato dichiarazioni sul rinvio a giudizio, stesso discorso per la famiglia Mottola.

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