L'ex maresciallo Francesco Marchetto, ex comandante della stazione dei carabinieri di Garlasco, quel 13 agosto 2007 è entrato nell'abitazione di via Pascoli a Garlasco dove, nelle ore precedenti, era stata uccisa Chiara Poggi. "Io sicuramente vengo chiamato dopo che Alberto Stasi si è presentato in caserma, dopo la chiamata al 118. Arrivo sulla scena non più tardi delle 5", ha dichiarato l'ex militare a Lo Stato delle Cose, su Rai Tre. Marchetto ha subito un processo ed è stato condannato per falsa testimonianza proprio nell'ambito del caso Garlasco.
"Mi sono messo i calzari, mi sono infilato i calzari perché erano finiti i guanti, sono entrato in questa casa e c’era tutto il sangue lungo il percorso fino alla scala che porta giù in cantina. Il sangue sui gradini. E poi il corpo della povera Chiara: era una maschera di sangue", ha detto ancora Marchetto ripercorrendo quanto visto quel pomeriggio di oltre 18 anni fa. "Questa povera ragazza buttata su questi gradini, con il volto girato da una parte e sugli altri gradini solo sangue. Solo pozzanghere di sangue", ha detto ancora il maresciallo. Che la scena del crimine fosse terribile sono stati in tanti a raccontarli, perfino gli altri carabinieri che sono entrati nella casa, tanto che alcuni di loro hanno avuto un malore.
A colpire il maresciallo fu "la ferocia, la cattiveria, guardando quella macchia di sangue ai piedi delle scale si vede già che è stata inferta con una cattiveria inaudita sul corpo di questa povera ragazza. Andando avanti dove c’è il telefono si vedevano proprio quegli schizzi che sembravano una conseguenza dei colpi inferti ancora al corpo". Da carabiniere, Marchetto ha dichiarato che "sembrava quasi uno sfogo. L’impressione è che si andava oltre l’azione messa in essere". Il movente non è mai stato accertato e la dinamica è in corso di verifica da parte del medico legale, la dottoressa Cristina Cattaneo.
Il maresciallo, ripercorrendo quel pomeriggio, ha fatto un appunto ai microfoni di Massimo Giletti: "C’era tanta gente, questo è il problema. Molte, non le ho contate. Ma secondo me ce n’erano troppe in funzione all’orario che sono arrivato. Io sono arrivato alle 5, dalle due e mezza quante ne erano già entrate?".