I droni, le tracce di dna e le indagini: il giallo dietro lo schianto dell'elicottero Rovagnati

Il Nucleo Sapr dei vigili del fuoco di Parma sta ultimando una ricostruzione tramite immagini e video realizzate dall'alto con i droni. Proseguono anche gli accertamenti dei Ris di Parma

I droni, le tracce di dna e le indagini: il giallo dietro lo schianto dell'elicottero Rovagnati
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Gli inquirenti sono al lavoro da due giorni per fare chiarezza sull'esatta dinamica che ha portato l'elicottero di Lorenzo Rovagnati, amministratore delegato dell'azienda di famiglia, a schiantarsi su un appezzamento di terra adiacente al Castello di Castelguelfo nella serata di mercoledì 5 febbraio. Il procuratore di Parma Andrea Bianchi è a capo dell'inchiesta è sta indagando senza sosta sul terribile incidente. Dopo aver portato a termine l'estrazione del corpo di Rovagnati e dei due piloti che si trovavano con lui a bordo, Flavio Massa e Leonardo Italiani, rispettivamente di 59 e 30 anni, i vigili del fuoco e i carabinieri, coordinati dalla procura di Parma, hanno continuato a lavorare incessantemente per ricostruire gli attimi che hanno portato allo schianto dell'elicottero.

Alla ricerca di impronte o tracce di Dna

Ancora per tutta la giornata di ieri, giovedì 6 febbraio, e già dalle prime ore di stamattina, il Nucleo Sapr dei vigili del fuoco di Parma sta ultimando una ricostruzione tramite immagini e video realizzate dall'alto con i droni. Proseguono anche gli accertamenti dei Ris di Parma, con le tute bianche, che sono alla ricerca di impronte o tracce di Dna. Mentre si dovranno attendere gli esiti dell'inchiesta aperta dall'Agenzia nazionale per la sicurezza di volo (Ansv) per capire quali siano state le manovre che hanno portato l'elicottero a girarsi su se stesso, nella posizione in cui è stato trovato dai primi soccorritori.

Sull'elicottero non era presente la scatola nera

In particolare, gli investigatori Ansv hanno esaminato, in coordinamento con la competente procura della Repubblica, il relitto, identificando i resti nell'area dell'incidente, per acquisire elementi utili alla ricostruzione dell'esatta dinamica dell'evento. Ai fini dell'inchiesta non saranno invece disponibili i dati del registratore di volo, la cosiddetta "scatola nera", in quanto l'elicottero non ne era dotato. La normativa aeronautica vigente non ne prevede obbligatoriamente l'installazione a bordo di aeromobili del tipo coinvolto nell'incidente.

Il pilota era un volontario della protezione civile

Intanto, emergono alcuni particolari su uno dei piloti deceduti insieme a Rovagnati. Era un volontario della protezione civile Flavio Massa, il 59enne morto ieri nello schianto dell'elicottero. Viveva a Desio, in provincia di Monza, e dal 2003 svolgeva questa attività lavorativa. A ricordare il suo impegno con la protezione civile di Limbiate sono stati il capogruppo della Lega in Regione Lombardia Alessandro Corbetta e l'assessore alla protezione civile del Comune di Limbiate Cinzia Galli. "La prematura scomparsa di Flavio Massa - hanno dichiarato - ci lascia sbigottiti. Oltre a essere un pilota esperto, era un volontario instancabile della protezione civile di Limbiate.

Vogliamo esprimere alla famiglia la nostra vicinanza e le nostre più sentite condoglianze, così come alla protezione civile di Limbiate. Ci stringiamo alla famiglia in un abbraccio, ringraziandoli per quanto Flavio ha fatto per la nostra comunità".

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