Cronaca giudiziaria

Straniero palpa il fondoschiena alla vicina di casa, per i giudici non è violenza sessuale

Un cinquantunenne straniero residente a Senigallia era finito a processo anche per aver palpato il fondoschiena alla vicina di casa. Un'accusa dalla quale è stato assolto perché, secondo il tribunale di Ancona, "il fatto non costituisce reato". L'uomo è stato condannato a dieci mesi per minacce aggravate e molestie

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Era finito a processo anche per violenza sessuale, dopo esser stato accusato dalla vicina di casa di averle palpato il fondoschiena e di aver anche mimato atti sessuali davanti al figlio. Alla fine è però stato assolto da questa accusa specifica: per il collegio penale del tribunale di Ancona, “il fatto non costituisce reato”. Protagonista della vicenda che arriva da Senigallia è un uomo di 51 anni originario della Tunisia, chiamato a rispondere di una serie di episodi che si sarebbero verificati fra il 2019 e il 2020. Stando a quanto riportato dalla testata AnconaToday, il cinquantunenne non avrebbe rispettato le regole del condominio nel quale viveva. In diverse occasioni sarebbe ad esempio stato sorpreso dai vicini mentre stazionava nelle aree comuni della palazzina con bottiglie di birra in mano, ubriacandosi anche con degli amici.

E in almeno un frangente avrebbe minacciato di morte, brandendo una sbarra di ferro, la dirimpettaia che lo invitava a rispettare il regolamento. "Metto una bomba qui - la frase che avrebbe pronunciato, rivolgendosi alla donna e agli altri vicini - vi faccio morire tutti". In altri casi, il cinquantunenne avrebbe poi sputato sull'auto della donna e lanciato alcuni oggetti sul suo terrazzo. L'episodio principale che veniva tuttavia contestato all'imputato risalirebbe al 2020. Quel giorno, dopo un primo litigio che si sarebbe concretizzato in precedenza, la donna avrebbe incrociato lo straniero sulle scale del condominio. E quest'ultimo avrebbe allungato volontariamente le mani sul fondoschiena della vicina. "Stava scendendo senza la maglietta addosso e io ho sentito la sua mano contro di me - aveva riferito donna - era il periodo del Ramadan. Lui era ubriaco, mi ha urtata e ha detto cose sporche. Non c'è stato mai un giorno in cui ho vissuto tranquillamente. Lui beveva sempre, poi litigava con tutti noi del palazzo".

In un altro caso, forse da ubriaco, l'uomo avrebbe anche invitato la donna a fumare una canna. In un altro ancora, avrebbe mimato a quanto pare un rapporto sessuale davanti alla vicina di casa e al figlio di quest'ultima. "Una volta mi sono affacciata dal balcone con mio figlio e lui ha mimato dei gesti sessuali anche davanti a lui - ha proseguito la donna - poi mi ha minacciata, con una mazza di ferro in mano. Era sempre così". Il cinquantunenne straniero era quindi stato rinviato a giudizio con tre capi d'accusa.

E proprio nelle scorse ore, è stato condannato a dieci mesi di reclusione per molestie e minacce aggravate, venendo tuttavia assolto dall'accusa di violenza sessuale.

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