Alexander K, il killer del Machsee torna libero. Lo sfregio alle vittime: cosa vende sul web

Dopo dodici anni di reclusione, il killer che sconvolse la Germania torna in libertà

Alexander K, il killer del Machsee torna libero. Lo sfregio alle vittime: cosa vende sul web
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Si rese autore di uno degli omicidi più efferati della Germania e ora, dopo dodici anni di reclusione, Alexander K. è tornato in libertà. A destare malcontento e polemiche non è solo la scarcerazione del pericolo soggetto. Pare infatti che questi anni dietro le sbarre siano valsi a ben poco, dato che il killer sta vendendo suoi gadget macabri sul web.

Ben lontano dall'essere pentito, Alexander K. ha messo in vendita magliette nere con le scritte"Sono sopravvissuta a un appuntamento con l’assassino di Maschsee" sul fronte, e "Non preoccuparti, non è il mio sangue" sul retro. Un vero e proprio sfregio nei confronti della vittima. Ciò ha ovviamente scatenato la reazione dei cittadini.

Ma chi è Alexander K? Ragazzo ucraino cresciuto a Minden, nel Nord Reno-Vestfalia, Alexander era un cantante rap, vicino alle idee dell'estremismo di destra. Fin dalla giovane età aveva spesso palesato l'intenzione di uccidere qualcuno, tanto che un suo conoscente aveva avvisato le forze dell'ordine. Dalle idee alla pratica, purtroppo, il passo era stato breve. Nell'ottobre di quello stesso anno, il giovane attirò con l'inganno una prostituta di 44 anni, la uccise e fece a pezzi il suo corpo. I poveri resti vennero rinvenuti nel lago Maschsee di Hannover. Alexander K si fece aiutare dall'allora fidanzata, che costrinse a partecipare all'orrore, volendo attribuire a lei ogni colpa. Riconosciuto responsbaile, il giovane venne poi condannato nel 2012. Oggi ha 36 anni.

La condanna a dodici anni non diede soddisfazione alla famiglia della vittima. Il figlio della donna protestò, dicendo che Alexander K. non sarebbe mai dovuto uscire dal carcere. Invece il tribunale riconobbe al soggetto un grave disturbo antisociale di personalità, con tanto di atti narcisistici e paranoici. Non solo. Nel 2021 un'altra perizia lo ha riconosciuto come non più pericoloso.

Ha lasciato basiti, tuttavia, la ricerca di popolarità. Alexander K. ha cercato di lanciarsi sui social, e ha persino pubblicato un memoir.

Gli account Instagram e TikTok sono stati sospesi, ma il principio della riabilitazione, così importante in Germania, garantisce che chi ha scontato una pena in carcere goda degli stessi diritti degli altri.

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