Baltimora: la nave, il ponte e il blackout La scatola nera per svelare tutti i misteri

Trovata la registrazione. Centroamericani i 6 morti. Timore sulle sostanze disperse

Baltimora: la nave, il ponte e il blackout La scatola nera per svelare tutti i misteri
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Sono sei operai immigrati dal Centro America le presunte vittime nel drammatico crollo del ponte a Baltimora, morti mentre riparavano delle buche sull’asfalto del Francis Scott Key Bridge.Tra loro c’era Miguel Luna, 49 anni, di El Salvador, che aveva sei figli ed era arrivato in Maryland 19 anni fa, come ha spiegato ai media la moglie Maria del Carmen Castellon. Mentre gli altri erano cittadini di Guatemala, Honduras e Messico, tutti dipendenti dell’impresa edile Brawner Builders, incaricata dei lavori.

Nella serata di martedì il capo della Guardia Costiera di Baltimora, l’ammiraglio Shannon Gilreath, ha comunicato che le operazioni di soccorso si erano concluse, e che l’unica speranza ora è di recuperare i corpi per l’ultimo saluto. «Data la temperatura dell’acqua e il tempo trascorso dal crollo non crediamo di poter trovare nessuno dei sei dispersi ancora vivo», ha affermato. Altri due operai della squadra al lavoro sul ponte invece, si sono salvati, e sono stati già dimessi dall’ospedale. Secondo Jeffrey Pritzker, vice presidente della Brawner Builders, l’impatto della nave mercantile contro uno dei due piloni ha causato il crollo dell’intera struttura in appena dieci secondi. «Avrei potuto esserci io - ha commentato Jesus Campos, anche lui dipendente dell’impresa edile - Circa un mese fa lavoravo sul ponte... ma siamo stati spostati al turno di giorno, e loro andavano di notte».

La nave ha comunicato di aver perso il controllo prima dell’impatto e grazie al suo Sos le forze dell’ordine sono riuscite a fermare il transito di altre auto sul ponte, salvando molte vite. Ma Campos non crede che i suoi colleghi avrebbero potuto essere evacuati in tempo: «È successo in un batter d’occhio», ricorda. Intanto la Guardia Costiera Usa ha esaminato più di una decina di container danneggiati e finiti in acqua con la preoccupazione che potessero contenere materiali pericolosi, ma durante una conferenza alla Casa Bianca ha assicurato che dall’esame non è emerso «nessun rischio per la popolazione».

Mentre gli investigatori della National Transportation Safety Board (Ntsb), l’agenzia governativa che indaga sugli incidenti nei trasporti civili, ha recuperato la «scatola nera» del cargo Dali, da cui sono attese notizie sulle cause dell’incidente: ad ora si sa che la nave è andata in blackout totale poco prima dell’impatto. Il segretario ai Trasporti Pete Buttigieg ha ammesso che «c’è preoccupazione per l’impatto globale del crollo del ponte», con 8.000 posti di lavoro coinvolti direttamente.

Ma ha anche assicurato che l’amministrazione farà di tutto per «riaprire il porto il prima possibile». Economisti ed esperti, invece, ritengono improbabile che l’incidente scateni una nuova crisi nelle forniture o un’impennata dei prezzi.

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