Cronaca internazionale

"Se fosse stato bianco...": bufera per l'arresto di un bimbo di 10

La famiglia del piccolo minaccia di fare causa per violazione dei diritti civili. Il bimbo arrestato per aver fatto pipì in un parcheggio

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Altro presunto caso di razzismo negli Stati Uniti. Un bambino di 10 anni afroamericano è stato arrestato in Mississippi, portato alla stazione di polizia e messo in cella per almeno un'ora perché stava facendo pipì in un parcheggio. Ora la madre del piccolo, LaTonya Eason, invoca le scuse della polizia e il licenziamento degli agenti del dipartimento di Senatobia, sud Mississippi, a meno di 30 miglia a sud del confine di stato del Tennessee:“Avrebbero messo un bambino bianco in cella? Se fosse stato un bambino bianco non l'avrebbero neanche fermato”.

Come riportato dalla Cnn, il caso risale allo scorso 10 agosto. La donna aveva portato con sé il figlio a un appuntamento in un’azienda: a causa dell’assenza di bagni pubblici nelle vicinanze, il piccolo ha deciso di fare i suoi bisogni in un parcheggio – proprietà privata – vicino al suo veicolo. Un agente che passava da quelle parti ha notato l’episodio e c’è stato un confronto con la madre. Ma non è finita lì. Secondo quanto ricostruito dalla donna, sono sopraggiunti altri quattro agenti, compreso un tenente, che ha deciso di arrestare il bimbo di 10 anni.

Il piccolo è stato portato in una stazione di polizia, ma l’ufficiale Richard Chandler ha precisato che non sono state messe le manette. Ora la famiglia del piccolo minaccia di fare causa per violazione dei diritti civili se il dipartimento di polizia di Senatobia non licenzierà gli agenti che hanno condotto l'arresto e portato in centrale il piccolo. L’avvocato Carlos Moore ha spiegato ai microfoni dei giornali statunitensi: "Hanno messo questo bambino in gabbia perché ha fatto pipì, daremo alla polizia due settimane di tempo, altrimenti presenteremo una denuncia per violazione dei diritti umani e ci assicureremo che questa famiglia abbia giustizia".

Il caso ha acceso il dibattito nell'opinione pubblica statunitense, complici i casi registrati nel corso degli ultimi mesi in tutto il Paese, il capo della polizia di Senatobia ha affermato in una nota: "è stato un errore di giudizio da parte nostra trasportare il bambino alla stazione di polizia […] L'incidente ha dato il via ad un'indagine interna e a seguito di questa indagine uno degli agenti coinvolti non sarà più impiegato e gli altri saranno sanzionati - ha aggiunto - Avremo anche una formazione giovanile obbligatoria in tutto il dipartimento, proprio come facciamo ogni anno”.

Secondo quanto affermato dall’avvocato Moore, a quasi un mese dall’incidente il bimbo “è sconvolto e ora ha paura della polizia, e inizierà la terapia”.

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