Carla Zambelli è a Roma: la deputata brasiliana è ricercata dall’Interpol per una condanna a 10 anni

La politica ultra-conservatrice è stata condannata per l'hackeraggio del sistema informatico del Consiglio nazionale di giustizia

Carla Zambelli è a Roma: la deputata brasiliana è ricercata dall’Interpol per una condanna a 10 anni
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Carla Zambelli si trova in Italia. La deputata brasiliana è ricercata dall’Interpol dopo la condanna a dieci anni di reclusione per l'hackeraggio del sistema informatico del Consiglio nazionale di giustizia. La politica ultra-conservatrice, volto di spicco del partito dell’ex presidente Jair Bolsonaro, ha fatto sapere alla stampa brasiliana di trovarsi a Roma. La Zambelli, infatti, possiede la cittadinanza italiana.

Considerata la mente dietro l'hackeraggio per emettere un falso mandato di arresto contro il giudice Alexandre de Moraes, la deputata ha lasciato il Brasile lo scorso 14 maggio, subito dopo la condanna. La politica è sbarcata a Roma con un volo proveniente da Miami. Il dossier è particolarmente delicato per le relazioni bilaterali Italia-Brasile, che evocano in qualche modo il dossier Battisti. Poche ore fa il giudice della Corte suprema Alexandre de Moraes ha definito la fuga della Zambelli "inequivocabilmente finalizzata a eludere la giustizia brasiliana", ed aveva disposto il blocco dei suoi beni, dei conti bancari e dei profili sui social media, chiedendo l'intervento dell'Interpol.

Secondo quanto ricostruito, la pena inflitta alla deputata non era ancora esecutiva quando ha lasciato il Paese sudamericano. La Zambelli, infatti, non era sottoposta a misure cautelari ed è stata inserita nella lista rossa Interpol dei ricercati solo poche ore dopo il suo arrivo a Roma. La “red notice” non è un mandato di arresto internazionale vincolante, ma una richiesta di arresto a scopo di estradizione. Le autorità nostrane possono dunque procedere all’arresto, ma unicamente con il via libera della Procura generale presso la Corte d'Appello competente.

La cittadinanza italiana non è un dettaglio trascurabile: di norma,

infatti, l’Italia non consente l’estradizione, a meno che non sia prevista da un trattato internazionale. La deputata potrebbe comunque essere arrestata provvisoriamente, ma l’estradizione non scatterebbe automaticamente.

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