Il furto, gli errori nella fuga e i campioni di Dna: cosa si è scoperto sui ladri del Louvre

A quanto pare i due soggetti risultavano già schedati negli archivi delle autorità francesi. I loro profili sono emersi dai 150 campioni di Dna raccolti sulla scena

Il furto, gli errori nella fuga e i campioni di Dna: cosa si è scoperto sui ladri del Louvre
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A distanza di una settimana, cominciano ad arrivare notizie incoraggianti dalla Francia: due degli autori che hanno commesso il colpo del secolo al Louvre, sottraendo dei preziosi gioielli dalla Galleria di Apollo, sono stati catturati dalla polizia francese. Si tratta di due trentenni, sorpresi mentre stavano cercando di lasciare il Paese, diretti in Algeria e in Mali.

A quanto pare si tratta di soggetti già noti alle autorità francesi, che li aveva già schedati in passato. In questo modo è stato facile individuarli mediante l'esame dei 150 campioni di Dna prelevati dalla zona del furto. Nelle fretta di abbandonare il Louvre, i ladri avrebbero effettivamente commesso degli errori, abbandonando degli oggetti che avevano toccato e lasciando intatto il montacarichi usato per accedere alla struttura. Gli investigatori sono così riusciti a ottenere due profili e da qualche giorno la polizia stava pedinando i due uomini.

Le forze dell'ordine sono entrate in azione nella serata di sabato 25 aprile, bloccando uno dei due ladri - un francoalgerino - mentre stava per imbarcarsi su un volo Air Algérie diretto ad Algeri. Il complice è stato catturato poco dopo. Entrambi hanno trent'anni, e risiedono nel quartiere di Aubervilliers, nella periferia nord di Parigi. Nulla si sa, almeno per il momento, per quanto riguarda gli altri due membri della banda.

A rivelarsi fondamentali per la rilevazione del Dna sono stati gli oggetti abbandonati dai ladri, come due fresatrici, una fiamma ossidrica, taniche di benzina, guanti, un walkie-talkie, un gilet giallo, una coperta e un casco da motociclista. Non solo. Dei campioni sono stati prelevati anche dalla corona di Maria-Eugenia, moglie di Napoleone III.

Per quanto riguarda i due ladri fermati, secondo le autorità francesi si tratta di criminali esperti, specializzati

proprio nel furto di gioielli. Il furto, definito di medio livello, deve essere stato eseguito su commissione. Di questo, almeno, sono convinti gli inquirenti, impegnanti in questo momento nelle indagini.

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