Gerald Stano è tra i serial killer americani meno noti, meno mediatici, ma il suo curriculum criminale merita grande considerazione. Il bilancio delle vittime non è mai stato chiarito del tutto, anche a causa di alcune confessioni bizzarre, ma il conto è di almeno 23 omicidi. Per alcuni esperti, il bilancio potrebbe salire addirittura a quota 88. Una cosa è certa: si tratta di uno degli assassini seriali più feroci della storia degli Usa.
Infanzia e adolescenza
Gerald Stano nasce come Paul Zeininger all’anagrafe il 12 settembre 1951 a Schenectady, New York. La madre biologica lo trascura in modo estremo: quando decide di darlo in adozione, i medici lo dichiarano “non adottabile”, spiegando che funziona a “un livello animalesco”. Si registra un episodio indicativo: per sopravvivere alla denutrizione, pratica coprofagia, l’ingestione di feci.
Tra gli altri figli della madre, tiene con sé solo la figlia femmina, affetta da una malattia cerebrale, mentre gli altri vengono dati in adozione. Il piccolo viene adottato da Norma ed Eugene Stano, che gli cambiano il nome in Gerald Eugene Stano, con Eugene in omaggio al padre adottivo. I genitori adottivi sono affettuosi, ma Gerald porta nel sangue un disadattamento crescente. Fin da piccolo mostra segnali inquietanti: bagna il letto fino all’età di 10 anni, mente compulsivamente, ruba soldi al padre per soddisfare bisogni inspiegabili. I voti a scuola sono deboli (C o D), eccetto in musica dove eccelle. Cammina con goffaggine, cade spesso — caratteristiche che alimentano il bullismo dei compagni.
I primi segnali
Durante l’adolescenza Gerald Stano commette atti vandalici: fa scattare diversi allarmi scolastici, lancia pietre contro automobili da cavalcavia. Per un breve periodo frequenta un’accademia militare, poi inizia a rubare agli studenti. La svolta sembrerebbe arrivare nel 1969, quando ha 18 anni: in quell’anno Stano afferma di aver commesso il suo primo omicidio nel New Jersey.
Nel 1972 ottiene a fatica il diploma (a 21 anni), ma non prosegue gli studi. Lavora come cameriere, cuoco e poi in un ospedale, ma viene licenziato per furto e assenteismo. Nel frattempo vive un amore segnato da drammatica violenza: la ragazza resta incinta, il padre interviene con minacce armate e impone un aborto. Depresso, il futuro serial killer cade nell’abuso di alcol e droghe. I genitori adottivi lo convincono a trasferirsi con loro a Ormond Beach, in Florida.
Nel giugno del 1975 si sposa, all’età di 24 anni, ma il matrimonio dura sei mesi: emerge un episodio di violenza sessuale e il divorzio segue. Le numerose relazioni precedenti erano marcate da rifiuti e Stano inizia a odiare le donne. Lui stesso afferma: “I hate a bitchy chick.”
Gerald Stano diventa un serial killer
Tra il 1969 e il 1980, Gerald Stano è responsabile di decine di omicidi. Ufficialmente confessa 41 delitti, ma le autorità certificano 23 vittime identificate. Alcune stime sospettano fino a 88 casi potenziali. Le vittime sono in gran parte donne vulnerabili: prostitute, autostoppiste, ragazze in fuga. Nessuna è stata violentata: i metodi sono taglio, strangolamento e colpi, spesso in notti solitarie.
L’età va dai 12 ai 38 anni. Un dato singolare: circa il 90 per cento delle donne indossa abiti blu, secondo i registri investigativi. Una delle vittime più note è Cathy Lee Scharf, 17 anni, rapita mentre faceva l’autostop. La corte la riterrà il suo caso quello su cui basare la pena capitale. Un altro caso risolto solo di recente è quello di Jane Doe 1980, identificata nel 2023 come Pamela Kay Wittman tramite genealogia forense e collegata a un omicidio avvenuto in febbraio di quell’anno.
Gerald Stano talvolta guidava la “caccia” in auto, offrendo passaggi o usando finti silenzi per trasportare le vittime. In un caso, dopo aver ucciso una giovane l’ha abbandonata in un fosso e poi è tornato a pattinare. La confessione sarà drammatica, spettacolare, con dettagli macabri, anche se i detective sospettano che Stano abbia inventato alcune dichiarazioni per ottenere notorietà. Il sergente Paul Crow, che lo interroga, nota discrepanze e versioni incoerenti.
Il processo e la morte
L’arresto avviene il primo aprile 1980, quando ì ferisce a coltellate Donna Hensley, una prostituta, che riesce a fuggire e denunciare l’aggressore. All’inizio è sospettato per tre omicidi, ma in seguito le confessioni ampliano il conteggio. Durante il processo, gli vengono attribuiti 9 omicidi dimostrabili su 22 vittime identificate. La condanna è severa: 8 ergastoli e una pena di morte per il caso Scharf.
Gerald Stano entra nel braccio della morte della Florida State Prison il 15 gennaio 1984 e condivide la cella con Ted Bundy. Il 23 marzo 1998, alle 7 del mattino, viene giustiziato mediante sedia elettrica (Old Sparky) all’età di 46 anni e mezzo.
Prima dell’esecuzione, dichiara la sua innocenza: “I am innocent… I confessed to crimes I did not commit”. Non fa un ultimo pasto elaborato (una bistecca, una torta gelato e unaPepsi), ma rimane nella memoria per le sue confessioni controverse.