"Stavano cucinando nel vagone". Così il treno esplose a Liaquatpur

Il 31 ottobre 2019, 3 vagoni di un treno diretto nella città pakistana di Rawalpindi presero fuoco causando la morte di 75 passeggeri e molti feriti gravi. Le indagini stabilirono che il grave incendio fu causato da due fornelli portatili, con cui alcuni passeggeri stavano preparando la colazione

"Stavano cucinando nel vagone". Così il treno esplose a Liaquatpur
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È il 31 ottobre 2019, quando il treno passeggeri Tezgam della Pakistan Railways prende fuoco, con 933 passeggeri a bordo, nei pressi della stazione ferroviaria di Liaquatpur, causando 75 morti. Il disastro di Liaquatpur è il secondo incidente ferroviario più grave mai avvenuto in Pakistan, dopo quello di Ghotki del 2005, in cui persero la vita più di 100 persone.

L’incendio

Pakistan, 31 ottobre 2019. Sono le 6:18 del mattino, quando un treno della Pakistan Railways, partito da Karachi e diretto a Rawalpindi, nella regione del Punjab, prese fuoco, distruggendo 3 vagoni del convoglio, su cui viaggiavano 933 persone. I sopravvissuti e i soccorritori, che arrivarono sul luogo della tragedia, raccontarono di aver assistito a scene a dir poco apocalittiche. “Potevamo sentire le persone urlare e piangere, mentre chiedevano aiuto”, rivelò il signor Shujaat, un passeggero sopravvissuto all’incendio, che si trovava in un altro vagone, al sito Abc Australia. “Molti di loro si sono gettati dai finestrini, mentre le fiamme avvolgevano le carrozze, credevo saremmo morti. La carrozza dopo la nostra era andata a fuoco”.

Anche un altro superstite dell’incendio, salito a bordo del treno nella città di Nawabshah, con la moglie e i figli, raccontò di aver assistito alla terribile scena dei passeggeri che si lanciavano fuori dai finestrini, con il treno ancora in movimento.“Scoprimmo solo dopo che molti di loro morirono”, aggiunse l’uomo. “Siamo stati così vicini alla morte, ma Allah ci ha salvati”, concluse la moglie.

Le cause dell’incendio e i responsabili

Sul luogo del disastro vennero impiegate dieci autopompe per domare le fiamme, e anche l’esercito pakistano prese parte alle operazioni di recupero delle vittime e al salvataggio dei feriti. Coloro che riportarono le ferite più gravi furono trasportati d’urgenza all'ospedale di Bahawal Victoria, nella città di Bahawalpur, e altri all'ospedale di Nishtar a Multan. I soccorritori impiegarono circa 20 minuti per spegnere l’incendio. Ma cosa scatenò quell’inferno di fuoco in cui morirono 75 persone? Nei giorni seguenti alla tragedia, il ministro federale per le ferrovie pakistano, Sheikh Rasheed Ahmad, affermò che a causare l’incendio fu l’esplosione di due fornelli portatili, utilizzati impropriamente da alcuni passeggeri per preparare la colazione. “Due fornelletti per cucinare sono esplosi”, dichiarò Ahmad.”Stavano cucinando con l’olio, che ha fatto da combustibile, facendo propagare l’incendio in poco tempo. Molti hanno perso la vita lanciandosi dal treno in corsa”.

Rasheed Ahmad dichiarò inoltre che secondo le indagini, i fornelli appartenevano ad alcuni membri della Tableeghi Jamaat, un'associazione islamica transnazionale missionaria di predicazione, con base principale in Pakistan. Quando il controllore chiese loro di spegnere i fornelli, questi obbedirono, ma appena il controllore se ne andò, li riaccesero per continuare a preparare la colazione, ignari della tragedia che stava per abbattersi su di loro e sugli altri passeggeri. Un funzionario delle ferrovie dichiarò in seguito all'emittente DawnNewsTv, che i passeggeri che portarono a bordo del treno i fornelli, "li avrebbero nascosti sotto i vestiti", poiché era severamente vietato salire su un treno con oggetti pericolosi.

Il ministro aggiunse che era frequente che nei lunghi viaggi in treno i passeggeri si cucinassero i pasti con fornelli di fortuna, provocando spesso disagi all’interno dei vagoni. Tuttavia, secondo altre testimonianze, l’incendio fu causato da un problema all’impianto elettrico, tesi mai confermata dalle autorità. Nel rapporto conclusivo delle indagini portate avanti dalle autorità pakistane, si evidenziò che, nonostante la cordicella per attivare i freni fosse stata tirata, il treno si fermò circa 20 minuti dopo, uccidendo i passeggeri nei vagoni incendiati e costringendo le altre vittime a lanciarsi nel vuoto, nel tentativo di sfuggire al fuoco. Il ministro Rasheed Ahmad tuttavia, rigettò le accuse secondo le quali il macchinista non fermò subito il treno, dopo che la cordicella fu tirata, altrimenti "il convoglio sarebbe andato completamente a fuoco".

Purtroppo, le fiamme resero irriconoscibili 57 delle vittime, per le quali fu necessario il test del Dna al fine di accertare la loro identità.

il primo ministro pakistano, Imran Khan, che avviò l'inchiesta sulla sciagura, e il ministro delle ferrovie, Sheikh Rasheed Ahmad, stabilirono un risarcimento di 1,5 milioni di rupie per le famiglie dei deceduti, e 0.5 milioni per i feriti.

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