E poi dicono che Kirk era omofobo: il video che dimostra il contrario

La sinistra ha creato una narrazione ad hoc attorno all'attivista assassinato per farlo apparire come un "pericoloso fascista". Ma i fatti dimostrano il contrario

E poi dicono che Kirk era omofobo: il video che dimostra il contrario
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Da quando è stato assassinato, l’attivista conservatore Charlie Kirk è diventato il bersaglio del feroce odio della sinistra in tutto l’Occidente. In particolare, alcune sue dichiarazioni sono finite sotto il microscopio dei progressisti, ovviamente estrapolate dal loro contesto e modificate – o inventate di sana pianta – perché si adattassero alla narrativa del “pericoloso fascista”.

Tra le varie accuse piovute sul 31enne ucciso, vi è anche quella di omofobia, già smontata grazie alla diffusione di un video. Meno di due minuti, tanto è bastato a Kirk per zittire un ragazzo che sosteneva di voler escludere gli omosessuali dal movimento conservatore. “Potessi fare a modo tuo, cosa faresti con i gay in America? Perché se dici che non sono ammessi nel movimento conservatore, li cacceresti ogni volta che si presentano al Partito repubblicano?”, chiede l’attivista nel filmato. “Fossi al comando, cosa gli diresti? ‘Non puoi far parte del Partito repubblicano?’”. “Se qualcuno dice apertamente di essere omosessuale sì, non dovrebbe far parte dei conservatori”, risponde il suo interlocutore. Una frase che apre alle domande di Kirk, che lo interroga sul perché sia così interessato alla vita privata delle persone. “È contro Dio, ecco perché. Sei cristiano o no? Hai detto di essere cristiano”, l’accusa del ragazzo.

E anche in questo caso la risposta di Kirk, che si è sempre dichiarato fedele convinto e non ha mai lesinato di sottolineare l’importanza che la religione ha svolto nella sua vita, ricorda al giovane che aderire al cristianesimo “significa anche essere pazienti, amorevoli e gentili” e che “Gesù Cristo parlava a tutte le persone”. “Essere cristiani, amico mio, significa avere una mente aperta ma essere saldi nella propria fede”, sottolinea l’attivista. “Quindi puoi credere a ciò che dici, ma se dici che c’è qualcosa di sbagliato nel comunicare o frequentare persone solo perché prendono decisioni personali diverse dalle tue, allora, signore, lei non è un conservatore”.

Una stoccata, molto poco velata, alla galassia della sinistra che ha sempre risposto alla sua volontà di dialogo con insulti, proteste per la sua presenza nei campus, rifiuto del confronto e, alla fine, con un proiettile. Ora che Charlie Kirk è morto, invece, si è passati alla manipolazione della realtà.

Come ha spiegato il direttore Alessandro Sallusti, si sta descrivendo l’attivista come un personaggio pericoloso, fascista e violento in modo da giustificare il “diritto all’odio” nei confronti di qualcuno che aveva idee conservatrici e liberali molto precise. Ed è questo ciò che veramente fa paura.

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