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Purgatorio in prigione, inferno fuori: la scia di sangue dello scrittore killer

Tra gli assassini seriali “transnazionali” più famosi di sempre, Jack Unterweger uccise almeno undici prostitute ma il conto potrebbe essere più elevato

Screen The FBI Files via YouTube
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Simpatico, brillante, presuntuoso e a tratti tracotante. Uno scrittore di talento ma con un passato difficile, un omicidio commesso in giovane età. In realtà un serial killer spietato, feroce e senza scrupoli, al punto da mietere vittime in ogni parte del mondo nonostante le luci dei riflettori. Il caso di Jack Unterweger è tra i più noti della storia dei serial killer, nonché uno dei più particolari: l’austriaco infatti rientra nella categoria degli assassini seriali “transnazionali”, cioè – come riporta l’esperto Ruben De Luca - soggetti, caratterizzati da un’estrema mobilità, che commettono gli omicidi in nazioni differenti e, a volte, addirittura in continenti diversi.

I primi segnali

Johann “Jack” Unterweger nasce il 16 agosto del 1950 a Judenburg, nella Stiria, la regione sud-orientale dell’Austria. È figlio di una prostituta austriaca, che restò incinta di un soldato statunitense. Viene cresciuto prima dal nonno alcolizzato e poi dalle prostitute e dai loro protettori, evidenziando già in tenera età un carattere violento e piuttosto strano. Non ama andare a scuola, infatti molto spesso salta le lezioni per andare a zonzo, e già da minorenne – all’età di 16 anni – colleziona il primo arresto per aver aggredito una prostituta.

Tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Settanta, Jack Unterweger si fa arrestare sedici volte per furto con scasso e violenze sessuali. Entra ed esce dal carcere di Vienna, impossibile per lui trattenere la violenza di fronte a un rifiuto. Il giovane, biondo e con i baffi, se non ottiene subito ciò che vuole o se si trova di fronte a qualche difficoltà, perde la testa.

Il primo omicidio

Nel 1976 Jack Unterweger firma il suo primo omicidio, la vittima è la diciottenne Margaret Schaefer, sua vicina di casa. Dopo diversi rifiuti, la giovane accetta di uscire con lui e con un’amica in comune, la prostituta Barbara Scholtz. Una volta salita nella macchina di Jack, Margaret capisce subito che c’è qualcosa che non va: dopo pochi minuti, l’uomo le salta addosso e le blocca i polsi. Barbara sta zitta, ferma, impassibile.

Intrappolata la ragazza, Jack Unterweger si reca a casa sua, forza la serratura dell’appartamento, ruba soldi e preziosi. Tornato in macchina, porta la ragazza in un bosco e la costringe a spogliarsi: di fronte al rifiuto, perde la testa. Prima la prende a pugni, poi la colpisce con un bastone alla testa, tutto sotto gli occhi di Barbara. Jack trascina la sua vittima vicino a un albero, le strappa il reggiseno e la strangola.

La "seconda" vita

Definito uno “psicopatico esplosivo e aggressivo” dal medico incaricato dal tribunale di Salisburgo di fare una perizia psichiatrica, Jack Unterweger viene condannato all’ergastolo. Ma dietro le sbarre cambia: inizia a studiare e in particolare si avvicina alla letteratura. Passa le sue giornate in carcere a leggere, dai grandi classici alle poesie, passando per le opere teatrali. L’esuberante killer diventa rapidamente un detenuto modello, ma non solo: comincia a scrivere. E sarà proprio la scrittura a regalargli una seconda possibilità.

Jack Unterweger scrive la sua autobiografia, ripercorrendo infanzia e adolescenza, fino ad arrivare al brutale assassinio firmato a 26 anni. La sua scrittura viene apprezzata dagli esperti del settore e il suo diario si trasforma in un libro, o meglio in un bestseller: “Fegefeuer oder die Reise ins Zuchthaus” ("Purgatorio o del viaggio in prigione") ottiene un grandissimo successo di critica e di pubblico. Jack Unterweger viene seguito con interesse dal mondo della cultura e continua a scrivere prima racconti e poi pièce teatrali, fino ad arrivare alla sceneggiatura di un film diretto da Willi Hengstler.

La comunità letteraria decide di scendere in campo al fianco di Jack Unterweger: non è più un assassino, ora è un uomo nuovo. Centinaia di scrittori, editori e artisti invocano il suo reinserimento nella società, tanto da lanciare una petizione per il suo ritorno in libertà. Il tribunale di sorveglianza di Vienna si interessa alla posizione dello scrittore killer e nel maggio del 1990 gli accorda la libertà condizionata.

Nascita di un serial killer

Complice il successo del suo libro, Jack Unterweger diventa protagonista dei salotti televisivi austriaci, diventando un esempio positivo del processo di riabilitazione favorito dal sistema penitenziari. I guadagni si moltiplicano e l’ex assassino diventa anche firma di abiti sportivi, tanto da permettersi il lusso di una Ford Mustang con targa “Jack 1”. Al suo fianco una bellissima modella, diventata la sua fidanzata. Dall’abisso alle stelle, non male per chi era stato condannato al fine pena mai. Ma non è tutto oro quel che luccica.

La sete di sangue di Jack Unterweger non è mai svanita. Lo scrittore amato dalla comunità letteraria viennese continua a sognare violenze e sopraffazione, il desiderio è replicare quanto avvenuto con Margaret, la 18enne ammazzata nel 1974. E la furia esplode: durante i primi dodici mesi di libertà, Jack ucciderà almeno sei prostitute. La prima vittima è Blanka Bockova, assassinata nella notte tra il 14 e il 15 settembre del 1990 a Praga, Repubblica Ceca: dopo minacce e intimidazioni, la accoltella, prende il suo reggiseno, lo annoda formando un cappio e la strangola. Lo stesso modus operandi del primo delitto.

Jack Unterweger non si ferma. Tornato in Austria, tra il 25 e il 26 ottobre uccide Brunhilde Masser: come Blanka, verrà ritrovata in bosco, coperta dalle foglie, nuda ma con i gioielli addosso. Poco più di un mese dopo, la stessa sorte tocca a Heidemarie Hammerer. Tra il 7 e l’8 aprile cade nella sua trappola Silvia Zagler, tra il 16 e il 17 aprile uccide Sabine Moltzi, due settimane più tardi è il turno di Karin Erogiu. Il 5 ottobre verrà ritrovato il cadavere in stato di decomposizione di Elfriede Schrempf, mentre per il rinvenimento del corpo di Regina Prem toccherà attendere l’aprile del 1992. Nessuno collega i delitti, nessuno pensa a Jack Unterweger, che continua ad ammaliare critica e pubblico con fascino e cultura.

Gli Stati Uniti

Nel 1991 Jack Unterweger viene assunto da una rivista austriaca per un articolo sulla criminalità a Los Angeles. L’obiettivo è quello di mettere in risalto le differenze tra il mondo della prostituzione statunitense e quello europeo. Arrivato negli States, lo scrittore incontra le forze dell’ordine locali e partecipa a un pattugliamento a bordo di un’auto della polizia in un quartiere a luci rosse. Ma Jack non è solo un giornalista/scrittore, è un serial killer e continua a uccidere anche lì.

Il 20 giugno 1991 viene rinvenuto il cadavere seminudo della prostituta Shannon Exley. Nella notte tra il 28 e il 29 giugno viene assassinata un’altra passeggiatrice, Irene Rodriguez. Infine, una settimana dopo, la terza vittima è Sherri Ann Long. Tre delitti molto simili: tutte e tre le donne sono state picchiate, abusate con dei rami d’albero e strangolate con i loro reggiseni. Con l’aiuto dell’esperienza in materia di Lynn Herold, la polizia di Los Angeles nota le analogie e non ha dubbi: la firma è quella di un serial killer. La notizia arriva a Vienna, dove le autorità sono ancora al lavoro sui casi delle prostitute assassinate, senza dimenticare il delitto senza colpevole registrato a Praga. Undici vittime in tutto, un unico responsabile.

L'arresto e la fine di Jack Unterweger

Come ricostruito da Massimo Picozzi e Carlo Lucarelli in “Serial Killer”, Jack Unterweger viene incastrato dalla polizia ceca: Blanka Bockova era stata vista allontanarsi con lo scrittore prima del delitto e per questo motivo le autorità di Praga chiedono ai colleghi di Vienna di perquisire l’automobile. All’interno della vettura viene trovato un capello sospetto: gli esami confermano che appartiene alla Bockova. Ma non è tutto, un altro indizio viene rinvenuto sul corpo di Heidemarie Hammerer, dei fili di lana rossa: ebbene appartengono alla sciarpa di Unterweger. A corroborare l’ipotesi, il profilo psicologico di Quantico: corrisponde a quello della star della letteratura di Vienna.

La polizia austriaca chiede un mandato di cattura per Jack Unterweger, che - captato il pericolo – se la dà a gambe insieme a una giovane ragazza di 18 anni, innamorata persa di lui. Il serial killer decide di rifugiarsi negli Stati Uniti e da lì contatta i media austriaci per professare la sua innocenza. Ma le prove sono schiaccianti, nessuno gli crede. L’Interpol si mette sulle sue tracce e, monitorando la sua carta di credito, lo pizzica a Miami, in Florida. Arrestato, viene rispedito in Austria.

Nessuna sorpresa al processo tenutosi al tribunale di Graz. Nonostante i tentativi di difesa, Jack Unterweger viene ritenuto responsabile di sette omicidi e sospettabile di almeno altri due, e dunque condannato all’ergastolo. Niente potrà salvarlo questa volta, né la comunità letteraria né il perdono dei cari delle vittime. Il giorno dopo la sentenza, viene ritrovato impiccato alle sbarre della finestra della sua cella con un pezzo di tenda.

La polizia trova accanto al suo letto diverse audiocassette il cui contenuto non è mai stato divulgato.

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