
Usava il fascino per attirare e ingannare le sue vittime, per poi ucciderle con l’arsenico. Mary Ann Cotton è stata la prima serial killer donna di sempre e la sua storia criminale è equiparabile a quella di molti colleghi maschi per ferocia e brutalità. Il numero delle vittime non è mai stato definito con certezza: fu condannata solo per un omicidio e aveva altre tre imputazioni, ma il bilancio si attesterebbe a 21 persone assassinate nell’arco di venti anni: sempre lo stesso modus operandi, sempre il veleno che che nell'era vittoriana causò più di un terzo di tutti gli avvelenamenti. Tra le vittime 11 dei suoi 13 figli e 3 dei suoi 4 mariti. Il movente? I soldi: beneficiava delle polizze assicurative stipulate sulle vite dei suoi cari, accumulando così denaro attraverso i loro decessi.
Infanzia e adolescenza
Mary Ann Robson nasce il 31 ottobre del 1932 a Low Moorsley, nella contea di Durham, da Margaret e Michael Robson, professione minatore. Non si hanno molte notizie della sua infanzia, travagliata per le precarie condizioni economiche della famiglia. All’età di 8 anni si trasferisce con la famiglia nel villaggio di Murton, nella contea di Durham. Viene educata con rigore e severità, mentre il suo percorso scolastico è positivo nonostante le difficoltà a stringere legami con i compagni di classe.
Il 23 febbraio del 1842 il padre muore precipitando in un pozzo della miniera di carbone di Murton e la famiglia viene sfrattata. Nel 1843 la madre sposa George Stott, anche lui minatore. All’età di 16 anni Mary Ann lascia casa per lavorare come infermiera nel vicino villaggio di South Hetton, presso la casa di Edward Potter, un dirigente della miniera di carbone di Murton. Tre anni più tardi fa ritorno a casa e si forma come sarta.
Il primo matrimonio
Mary Ann sposa William Mowbray, un minatore, nel 1852 all’età di vent’anni. La coppia si trasferisce a Plymouth, dove nascono cinque figli, quattro dei quali muoiono a causa della febbre gastrica. Successivamente si stabiliscono nel Nord-Est dell’Inghilterra, dove hanno altri tre figli, anch’essi deceduti in tenera età. William, che nel frattempo diventa capomastro in una miniera e poi pompiere su una nave a vapore, muore nel gennaio 1865 per una malattia intestinale. Mary Ann riceve un’indennità di 35 sterline da una polizza assicurativa sulla vita.
Il secondo matrimonio
Rimasta vedova, Mary Ann si trasferisce a Seaham Harbour, dove intraprende una relazione con Joseph Nattrass. La relazione termina quando lui sposa un’altra donna. Dopo la morte di una figlia di tre anni, Mary Ann affida Isabella, l’unica figlia sopravvissuta, alla nonna, e si sposta a Sunderland. Lì lavora come infermiera in un dispensario, dove conosce George Ward (1833–1866), che sposa nell’agosto 1865. George muore nell’ottobre 1866 a causa di una malattia con sintomi di paralisi e disturbi intestinali. Anche in questo caso, Mary Ann è beneficiaria di una polizza sulla vita.
Il terzo matrimonio
Nel novembre 1866, Mary Ann viene assunta come governante da James Robinson, carpentiere vedovo di Pallion- Un mese dopo, uno dei figli di James muore per problemi gastrici. Mary Ann, rimasta incinta, si reca a Seaham Harbour per assistere la madre malata, che muore nel 1867 all’età di 54 anni. Isabella torna a vivere con la madre a casa dei Robinson, ma muore poco dopo, insieme ai due figli di James. I tre bambini vengono sepolti alla fine di aprile 1867. Quattro mesi più tardi, Mary Ann e James si sposano. A novembre nasce la figlia Mary Isabelle, che muore nel marzo 1868 a quattro mesi. James inizia a sospettare della moglie, soprattutto per l’insistenza con cui lo spinge a stipulare un’assicurazione sulla vita. Scopre inoltre che Mary Ann ha accumulato debiti, rubato denaro e impegnato oggetti di valore. Decide quindi di cacciarla di casa.
Il quarto matrimonio
In difficoltà, Mary Ann fa amicizia con Margaret Cotton, che la presenta al fratello Frederick, un minatore vedovo con due figli sopravvissuti. Margaret muore nel marzo 1870 per una malattia gastrica. Mary Ann si avvicina a Frederick, che la sposa nel settembre 1870. Nel 1871 nasce il figlio Robert, che muore l’anno successivo.
Successivamente Mary Ann riprende la relazione con Joseph Nattrass, ora nuovamente libero. Dopo la morte di Frederick Cotton nel dicembre 1871, anch’egli per febbre gastrica, Nattrass si trasferisce da Mary Ann. Lei trova lavoro come infermiera presso John Quick-Manning, un agente delle imposte, da cui rimane incinta. Il 10 gennaio 1873 nasce la figlia Margaret, che vivrà fino al 1953. A stretto giro però muoiono anche i due figli di Frederick, Frederick Jr. e Robert. Poco dopo muore anche Nattrass, che aveva redatto un testamento in favore di Mary Ann, ora Cotton.
Le indagini e l’arresto
Thomas Riley, un parrocchiano, chiede a Mary Ann di assistere un’infermiera impegnata con una paziente malata di vaiolo. Mary Ann risponde di non poterlo fare perché deve prendersi cura dell’ultimo figlio rimasto di Frederick Cotton, Charles Edward, sostenendo che le sue condizioni sono critiche. Riley, già medico legale, visita il bambino e lo trova in buone condizioni. Qualche giorno dopo, Charles muore. Insospettito, Riley convince il medico a non firmare immediatamente il certificato di morte. L’autopsia rivela la presenza di arsenico nel corpo del bambino. Mary Ann viene arrestata con l’accusa di omicidio.
Il processo e la condanna
Il processo si apre il 5 marzo 1873, dopo la nascita della figlia di John Quick-Manning, poi adottata. La difesa sostiene che l’arsenico possa provenire dalle tinture verdi dei parati o da una mistura di sapone e arsenico usata per pulire i pavimenti. La giuria non accoglie queste tesi e, in appena novanta minuti, emette un verdetto di colpevolezza. Il Times scrive il 20 maggio 1873 che Mary Ann Cotton, dopo la condanna, appare visibilmente scossa, pur continuando a dichiararsi innocente e confidando in una grazia reale.
Diverse richieste di grazia vengono inoltrate al Ministero dell’Interno, ma nessuna viene accolta. Mary Ann viene giustiziata il 24 marzo 1873 nella prigione della contea di Durham. L’esecuzione avviene mediante la tecnica della “piccola caduta”, che provoca la morte per soffocamento graduale.