In Corea del Nord ha preso il via la riunione plenaria allargata del Partito dei Lavoratori di Corea, la formazione politica che governa il Paese, in vista dell'attesissimo Congresso dello stesso partito previsto all'inizio del 2026. In contemporanea all'incontro, Pyongyang ha sparato razzi di artiglieria nel Mar Giallo, in una calibrata dimostrazione di forza militare. Lo Stato maggiore congiunto (JCS) della Corea del Sud ha parlato di una decina di razzi lanciati da quello che si ritiene essere un sistema lanciarazzi multiplo da 240 mm.
I razzi della Corea del Nord
Secondo i funzionari militari sudcoreani, i razzi, in grado di colpire Seoul e l'area metropolitana circostante, sembravano esser parte delle esercitazioni invernali annuali della Corea del Nord, che solitamente iniziano a dicembre. Korea Herald ha scritto che il lancio dell'artiglieria è avvenuto poco dopo che il JCS aveva segnalato che nove aerei militari cinesi e russi erano entrati e usciti dalla zona di identificazione della difesa aerea sudcoreana lo stesso esatto giorno. La tempistica suggerisce che Pyongyang potrebbe aver voluto esprimere solidarietà a Pechino e Mosca, nell'ambito dell'approfondimento della cooperazione militare trilaterale.
Il mese scorso, la Corea del Nord ha sparato colpi di artiglieria simili poco prima di una visita congiunta dei capi della difesa sudcoreani e statunitensi nella zona demilitarizzata, e di nuovo durante il vertice della Cooperazione economica Asia-Pacifico a Gyeongju, nella provincia del Gyeongsang settentrionale, quando il presidente sudcoreano Lee Jae Myung e il presidente cinese Xi Jinping hanno tenuto colloqui bilaterali. "Il nostro esercito mantiene una ferma posizione di difesa congiunta con gli Stati Uniti ed è pronto a rispondere in modo massiccio a qualsiasi provocazione", ha affermato il JCS.
L'incontro politico
Secondo quanto riportato dai media statali nordcoreani, in Corea del Nord si è tenuta la 13esima riunione plenaria allargata dell'Ottavo Comitato centrale, presieduta dal leader Kim Jong Un, un meeting che ha riunito alti funzionari del partito, ministeri, leader provinciali e comandanti militari chiave. La Korean Central News Agency ha fatto sapere che i delegati hanno "approvato la discussione su cinque punti all'ordine del giorno", tra cui un esame dell'attuazione delle politiche statali e delle principali questioni relative ai preparativi per il nono congresso del Partito.
Tra i temi principali che attireranno l’attenzione al congresso del prossimo anno c’è la possibilità che la Corea del Nord istituzionalizzi il "pensiero rivoluzionario di Kim Jong-un" come ideologia ufficiale dello Stato, elevando così la dottrina personale del leader allo stesso livello dei precedenti "Kim Il-sung-ismo" e "Kim Jong-il-ismo". Gli osservatori stanno inoltre monitorando segnali che Pyongyang potrebbe considerare il ripristino della presidenza statale, abolita nel 1998, quando Kim Il-sung fu dichiarato "presidente eterno" e il potere esecutivo trasferito alla Commissione di Difesa Nazionale, poi ristrutturata sotto Kim Jong Un. Una presidenza statale formale potrebbe indicare un tentativo di rafforzare ulteriormente l’autorità di Kim o di semplificare le strutture di leadership.
Altri punti di interesse includono la possibile codificazione della "teoria dei due Stati" nello statuto del Partito, riflettendo il crescente inquadramento delle relazioni intercoreane come rapporti tra due Stati sovrani piuttosto che tra compatrioti di una nazione divisa. Tale cambiamento formalizzerebbe la visione di Pyongyang della Corea del Sud come Stato straniero ostile.
Parallelamente, gli analisti ipotizzano segnali di riforme interne, come nuove misure per combattere la corruzione burocratica, rafforzare la disciplina del partito e riorganizzare gli organi economici e amministrativi chiave.