71 omicidi (forse di più): la vera storia di Pedro Rodrigues Filho, il killer che ispirò Dexter

Conosciuto anche con il soprannome di "Pedrinho Matador", Pedro Rodrigues Filho ha ucciso almeno 71 persone ma secondo gli esperti il bilancio sarebbe molto più elevato

71 omicidi (forse di più): la vera storia di Pedro Rodrigues Filho, il killer che ispirò Dexter

C’è Pedro Rodrigues Filho dietro il personaggio di Dexter Morgan, protagonista della celebre serie tv ispirata al romanzo “La mano sinistra di Dio” di Jeff Lindsay. Almeno 71 omicidi, dieci dei quali commessi prima di diventare maggiorenne. Ma gli esperti non hanno dubbi: il bilancio di “Pedrinho Matador” potrebbe essere molto più elevato. Un giustiziere brutale, che ha messo nel mirino decine di peccatori: come raccontava lui stesso, non ha mai ucciso nessuno di veramente innocente. Le sue vittime, infatti, erano spacciatori, stupratori e assassini.

Infanzia e adolescenza

Pedro Rodrigues Filho nasce il 29 ottobre del 1954 a Santa Rita do Sapucai, un comune del Brasile nello Stato del Minas Gerais. I suoi genitori sono violenti - lui nasce con una ferita al cranio causata dai calci che suo padre aveva sferrato allo stomaco della madre durante una lite - e cresce in un ambiente malsano. Non frequenta scuola e non interagisce con i coetanei, se non con i parenti. Non si hanno molte informazioni sulla sua infanzia: tra gli episodi noti, i tentativi di scappare via dalla fattoria di famiglia. Scappato a San Paolo, inizia a commettere rapine nel centro città e nella zona est. Poi l’immediato salto di qualità criminale: i primi omicidi.

Pedro Rodrigues Filho diventa Pedrinho Matador

Pedro Rodrigues Filho sente il bisogno di uccidere per la prima volta all’età di tredici anni, durante una rissa con un cugino più grande. Compiuti i 14 anni firma il suo primo delitto: il padre viene licenziato dal suo lavoro di guardia giurata in una scuola comunale, accusato di aver rubato i pasti scolastici. In preda alla rabbia, “Pedrinho” gli ruba la pistola e spara al vicesindaco della città che aveva ordinato il licenziamento. Non paga, spara e uccide un’altra guardia giurata, presunta responsabile dei furti.

Il quattordicenne scappa a Mogi das Cruzes, dove vivono i suoi padrini. Poi incontra la vedova di un narcotrafficante – soprannominato Botinha – e va a vivere con lei. L’ascesa criminale è rapidissima: uccide tre criminali e inizia a fare parte del mondo del traffico di droga. Recluta soldati e apre una sua “attività”. Nello stesso periodo incontra Maria Aparecida Olímpia, di cui si innamora subito.

L’escalation della furia criminale di Pedro Rodrigues Filho è legata proprio alla donna, freddata con diversi colpi di pistola mentre si trova nella sua abitazione. Un omicidio che scatena la voglia di vendetta di “Pedrinho”: uccide e tortura diverse persone mentre cerca i responsabili. Ad un certo punto, la mente del delitto viene tradita da un’ex moglie. Accompagnato da quattro uomini, entra in azione durante un matrimonio e compie una strage: bilancio di 7 morti e 16 feriti.

L'arresto e gli omicidi in carcere

All’età di 18 anni, Pedro Rodrigues Filho viene arrestato e viene condannato a 128 anni di carcere. Ma questo non lo ferma. Continua a uccidere anche dietro le sbarre del penitenziario di Araraquara. Nel 1982 viene sottoposto a una perizia psichiatrica che afferma che la motivazione principale degli omicidi è “l’affermazione violenta di se stesso”. Racconterà di aver ucciso “persone senza valore”, riferendosi a stupratori e traditori. Tra i tanti episodi, l’omicidio di un prigioniero accusato di aver ammazzato sua sorella con un coltello.

Ma l’episodio più clamoroso è un altro. Sempre dietro le sbarre, Pedro Rodrigues Filho uccide il padre, reo di aver assassinato la madre con 21 colpi di machete. “Ha accoltellato mia madre 21 volte, quindi io l’ho accoltellato 22 volte” la sua giustificazione. Non pago, gli strappa il cuore, ne taglia un pezzo, lo mastica e lo sputa via. Dopo l’ennesima rivolta in carcere, nel 1986 “Pedrinho” viene trasferito al Centro di Custodia di Taubatè, considerato il più sicuro del Brasile. L’anno successivo, al culmine di una rissa, prova ad uccidere il chirurgo Hosmany Ramos.

Il rilascio e la seconda detenzione

In Brasile la pena massima è di 30 anni (dal 2019 il limite è stato aumentato a 40 anni, ndr) e nel 2003 sta per essere rilasciato. Tuttavia, a causa dei crimini commessi all’interno delle carceri, la pena detentiva viene prolungata fino al 2007, anno del rilascio. Quattro anni di libertà per il serial killer, poi il ritorno in cella: nel 2011 viene infatti condannato per i reati di rivolta e sequestro di persona, commessi mentre era detenuto.

Il secondo rilascio e la morte

Nel 2018 “Pedrinho” viene nuovamente rilasciato. Si converte al cristianesimo e afferma di essere pentito per i suoi gesti. Inoltre dà vita a un canale Youtube. "Il crimine non è uno scherzo. Molti si dedicano al crimine perché ne vedono i rami [fama e denaro], non la radice: prigione e morte. È come il diavolo: dà con una mano e prende con l'altra. Ci sono molti giovani che si dedicano al crimine e quando vogliono uscirne è troppo tardi" dichiara a Folha de S.Paulo nel 2018.

Una sorta di rinascita, dunque. Ma nel 2023 la sua vita volge al termine.

Viene ucciso a Mogi das Cruzes, di fronte all’abitazione di un parente, colpito almeno quattro volte da due uomini incappucciati. Nonostante il rapido intervento dei sanitari, non c’è niente da fare. Viene sepolto nel cimitero di São Salvador a Mogi das Cruzes.

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