Lavrov in Alaska con la felpa Cccp: cosa c'è dietro la sfida "sovietica" del ministro russo

A poche ore dall’incontro tra Trump e Putin, ecco la provocazione del ministro degli Esteri russo

Lavrov in Alaska con la felpa Cccp: cosa c'è dietro la sfida "sovietica" del ministro russo
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A poche ore dall’incontro tra Donald Trump e Vladimir Putin, tiene banco la mise di Sergei Lavrov. Al suo arrivo in Alaska, infatti, il ministro degli Esteri russo ha sfoggiato una felpa con la scritta Cccp, l'acronimo in cirillico delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (Urss).

La felpa era coperta da un gilet smanicato scuro, ma in modo tale da rendere visibile la scritta provocatoria. Un messaggio alla diplomazia americana ma soprattutto a Kiev. Come evidenziato da Politico, il governo russo ha sfruttato a più riprese la nostalgia dell’Urss per perseguire i propri obiettivi politici. La disgregazione dell’Unione Sovietica venne definita da Putin “la più grande catastrofe politica del Ventesimo secolo”. E, ancora, recentemente ha affermato che russi e ucraini sono “un solo popolo”, negando di fatto l’integrità territoriale dell’Ucraina e promuovendo una più ampia nozione di unità con la Russia.

Non si tratta dell’unica provocazione. Oltre alla felpa di Lavrov, occhio al menù servito ai giornalisti russi in volo per l’Alaska. Secondo quanto reso noto dalla caporedattrice di RT Margarita Simonyan, ai cronisti sono state servite cotolette di pollo alla Kiev. Una scelta che ha scatenato l’ilarità generale, ma che rappresenta un altro messaggio mirato al Paese di Zelensky.

Brevemente intervistato dai media presenti davanti al suo hotel ad Anchorage, Lavrov ha dichiarato che molto è stato fatto durante la recente visita a Mosca dell'inviato speciale degli Stati Uniti Steve Witkoff e che il Cremlino spera di continuare questa "utile conversazione" al vertice in programma tra poche ore. "Non facciamo mai piani in anticipo. Sappiamo di avere argomenti, una posizione chiara e comprensibile. La presenteremo" la sua sottolineatura riportata dalla Tass.

Ricordiamo che ieri il consigliere presidenziale russo Ushakov ha reso noto che l’incontro tra Putin e Trump sarà aperto da un colloquio individuale, al quale, oltre ai leader, prenderanno parte solo interpreti.

Riflettori accesi sulla risoluzione della crisi ucraina, ma non solo: i due leader affronteranno anche temi "più ampi per garantire la pace e la sicurezza, nonché le attuali e più urgenti questioni internazionali e regionali".

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