Cronaca internazionale

Yacht affondati e assalto delle orche: cosa c'è dietro gli attacchi choc dei cetacei

Alcune orche hanno circondato per 45 minuti una yacht nello Stretto di Gibilterra provocando enormi danni all'imbarcazione: l'equipaggio è illeso, ecco le possibili spiegazioni

Yacht affondati e assalto delle orche: cosa c'è dietro gli attacchi choc dei cetacei

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Non è la prima volta che accade e si tratta di un fenomeno in costante aumento: sullo stretto di Gibilterra uno yacht della compagnia turistica Morskie Mile è stato attaccato da un branco di orche e affondato nel momento in cui ha fatto rientro nel porto marocchino di Tanger Med. Tanta paura per chi si trovava a bordo: per circa 45 minuti i mammiferi hanno circondato l'imbarcazione colpendone il timone oltre a danneggiarla in diverse parti.

La disavventura a lieto fine

Sono riusciti, però, i tentativi di portare lo yacht al porto da parte del capitano, dall'equipaggio, dei rimorchiatori e della Marina marocchina che nel frattempo erano stati avvisati di quanto accadeva. A pochi metri dall'attracco, però, l'unità è affondata ma l'equipaggio si trova al sicuro, sano e salvo, in Spagna, come ha fatto sapere la stessa compagnia sulla propria pagina Facebook. Ma come mai le orche se la sono presa con questa barca? In realtà non si tratta di una novità, tutt'altro: già dal 2020 questi mammiferi hanno preso di mira numerose imbarcazioni nello Stretto di Gibilterra urtando a più riprese questi mezzi destando preoccupazione e paura nei marinai e sorpreso anche gli scienziati.

Quali sono le spiegazioni

La maggior parte delle navi da pesca dell'area hanno avuto a che fare, presto o tardi, con le orche ma le cause per cui attacchino rimane ancora sconosciuta: alcuni ipotizzano si tratti semplicemente di un "gioco" da parte dei mammiferi, altri studiosi propendono invece per un comportamento aggressivo causato direttamente dall'uomo. Molti scienziati attenti agli animali, però, non vogliono etichettare questi episodi come "attacchi" perché le esatte cause sono tutt'ora oggetto di studi e per paura di ritorsioni da parte dei naviganti. "Esortiamo i media e il pubblico ad evitare di proiettare narrazioni su questi animali", ha scritto un gruppo di oltre 30 scienziati in una lettera aperta la scorsa estate. "In assenza di ulteriori prove, le persone non dovrebbero presumere di comprendere le motivazioni degli animali", scrive il Washington Post.

In ogni caso, questi mammiferi sono molto intelligenti e apprendono osservando i comportamenti gli uni dagli altri: su quanto accade nello Stretto di Gibilterra è stato oggetto di studi per capire se si tratta di strategia di caccia o altre motivazioni. Gli scienziati, però, sottolineano come questi animali normalmente non attaccano le persone e che "gli umani sono una minaccia più grande per loro di quanto non lo siano per noi".

Ecco perché l'appello è di ritirare gli attrezzi da pesca dalle barche in movimento perché diventano una minaccia diretta per queste orche che sono già in via d'estinzione in quell'area: ne sono rimaste meno di 40 al largo delle coste di Spagna, Portogallo e Marocco e considerate in "pericolo critico" dall'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura.

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