I segnali ignorati e l'orrore sui bimbi: Werner Ferrari, il killer che sconvolse la Svizzera

Werner Ferrari adescò, stuprò e uccise senza tentennamenti almeno cinque bambini tra i 6 e i 14 anni. Ma l’elenco potrebbe essere ben più ricco

I segnali ignorati e l'orrore sui bimbi: Werner Ferrari, il killer che sconvolse la Svizzera

Almeno cinque bambini uccisi, ma il numero in realtà potrebbe essere decisamente superiore. Ragazzini dai 6 ai 14 anni rapiti, stuprati e strangolati con una ferocia indescrivibile. E l'amarezza per quei segnali di pericolo riscontrati dagli psichiatri in tenera età ma affrontati un po' troppo alla leggera da parte delle autorità mediche: Werner Ferrari poteva essere fermato, ma nessuno lo ha fatto.

Infanzia e adolescenza

Werner Ferrari nasce il 29 dicembre 1946 in una cittadina nei pressi di Basilea. Figlio di una ragazza madre di diciotto anni, passa i suoi primi anni di vita con i nonni materni. Poi, quando ha quattro anni, la madre inizia una relazione con un uomo e decide di riprenderlo a vivere con sè. Purtroppo la sua infanzia non è delle migliori: il patrigno lo maltratta, picchiandolo quasi quotidianamente. Già nel 1953, all'età di sette anni, commette i primi reati, tra piccoli furti e incendi.

Dopo l'ennesimo incendio appiccato, Werner Ferrari viene spedito in riformatorio dai suoi familiari. Nel 1954 il primo esame psichiatrico della sua vita, poi un lungo girovagare da un istituto all'altro. I suoi educatori si rendono subito conto della sua inquietudine e di alcuni segnali preoccupanti. In particolare, non passa inosservata la sua preferenza per alcuni giochi a sfondo sessuale con i bimbi più piccoli. All'età di 16 anni torna a vivere con la madre, ma la situazione non migliora e torna a compiere dei furti e ad appicare roghi in giro per Basilea.

Nel 1965, all'età di diciannove anni, Werner Ferrari viene ricoverato in un ospedale psichiatrico. Gli esperti notano con una certa rapidità le sue inclinazioni pedofile. Il responso è perentorio: c'è il rischio che Ferrari commetta crimini sessuali contro bambine e bambini. Nonostante ciò, il giovane viene dimesso dal nosocomio senza misure di controllo o di supervisione. Ma le sue tendenze non esplodono subito: svolge vari lavori come operaio, qualche mansione occasionale e colleziona qualche furto. L'ultimo gli costa la galera.

Werner Ferrari diventa l'assassino di bambini

Nel 1971, all'età di venticinque anni, Werner Ferrari soddisfa le sue pulsioni sessuali e omicide. Il primo delitto lo firma a Reinach, nel cantone di Basilea. Durante la festa di paese, avvicina il piccolo Daniel Schwan e lo convince a seguirlo nel bosco. Una volta giunti in un posto appartato, Ferrari obbliga il bimbo di dieci anni a denudarsi. Daniel però non resta impassibile e inizia a urlare, a cercare aiuto. Travolto dal panico per l'inaspettata reazione, Ferrari lo afferra per il collo e lo strangola.

Werner Ferrari però non fa i conti con la presenza dei testimoni che lo hanno visto allontanarsi con il piccolo. Complice il racconto di alcuni presenti, la polizia riesce a individuarlo, a farlo confessare e a incriminarlo per l'omicidio del bambino. Il processo inizia nel 1972 e si chiude con una condanna incredibilmente lieve: dodici anni di carcere. Ferrari abbandonerà la galera di Zurigo nel 1979, dopo appena due terzi della pena, per buona condotta.

Il ritorno in libertà (e all'attività di serial killer)

Tre anni di libertà vigilata per Werner Ferrari, che torna alla vita di sempre. Tanti lavori, tanti cambiamenti. E dopo poche settimane smette di tenersi in contatto con il suo ufficiale di sorveglianza. La sete di sangue e le tentazioni pedofile non mancano, Ferrari non fa niente per trattenersi. Come evidenziato dall'esperto Ruben De Luca nel suo libro "Serial killer", tra il 1980 e il 1989 scompariranno undici tra bambini, bambine e giovani adolescenti, di età compresa tra sei e quattordici anni, in otto cantoni differenti. Almeno quattro di loro, per la giustizia, saranno vittime di Ferrari.

Il 27 ottobre del 1983, a Bassersdorf, Werner Ferrari rapisce, abusa e uccide tramite strangolamento Benjamin Egli, dieci anni. Due anni più tardi, il 17 settembre del 1985, a Rümlang, è il turno di Daniel Suter, sette anni. Il 17 ottobre del 1987, a Windisch, Ferrari aumenta l'elenco delle sue vittime con Christian Widmer, anche lui dieci anni. L'ultima vittima ufficiale è una bambina: il 27 agosto del 1989, a Hägendor, replica lo stesso modus operandi con Fabienne Imhof, 9 anni.

Compresi gli errori commessi qualche anno prima, nel primo omicidio, Werner Ferrari riesce sempre a farla franca grazie all'ottima organizzazione. Prima di entrare in azione, fa parecchia attenzione alla possibile presenza di testimoni. Stupri e omicidi avvengono sempre nel bosco, lontano da occhi indiscreti, senza mai lasciare tracce. Ma nelll'ultimo delitto, quello di Fabienne Imhof, qualcosa va storto.

L'arresto e la condanna

Quattro giorni dopo l'ultimo omicidio, Werner Ferrari viene arrestato e viene accusato "solo" di quatto delitti, per i quali gli investigatori hanno raccolto il maggior numero di prove. Il processo prende il via nel 1994 e il serial killer ritratta la sua confessione, denunciando pressioni da parte delle autorità. I giudici però non gli credono e viene giudicato colpevole dei quattro delitti: fine pena mai. Nonostante l'ergastolo, il suo avvocato d'ufficio rinuncia a ricorrere in appello.

Discorso diverso per l'omicidio della dodicenne Ruth Steinmann, uccisa nel 1980. Per quel delitto viene accusato Ferrari, sempre professatosi innocente.

Nel 2007, due perizie lo scagionano e indicano come presunto assassino un uomo suicidatosi nel 1983. Ma un dubbio resta: è possibile, se non probabile, che Ferrari abbia stuprato e ucciso senza incertezze ben più di cinque bambini durante la sua carriera criminale.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica