Cronaca locale

"Io circondato e massacrato dalle borseggiatrici rom in metro a Milano"

Matthia Pezzoni, uno dei ragazzi che da anni viaggia in metropolitana avvertendo gli altri passeggeri della presenza di borseggiatrici, è stato massacrato di botte in pieno centro a Milano

"Io circondato e massacrato dalle borseggiatrici rom a Milano"

Nella serata di ieri Matthia Pezzoni, uno dei ragazzi impegnati quotidianamente nella lotta contro le borseggiatrici che imperversano nelle metropolitane milanesi, è stato aggredito brutalmente da alcune di loro. Alla fine è stato portato in ambulanza al pronto soccorso con un occhio tumefatto e tanta rabbia in corpo.

Cosa è successo ieri sera?

"Ero da solo in metropolitana e alcune borseggiatrici hanno approfittato per farmi la 'festa', come si dice. Purtroppo succede sempre quando non si è in gruppo. Perché quando vedono che siamo in tanti non fanno così, restano in silenzio e pensano solo a coprirsi i volti. Ieri sera invece ne hanno approfittato".

Erano sempre le stesse? Quelle che ormai conosci bene?

"Sì, erano sempre loro. Insieme c'era anche un ragazzino che non avevo mai visto e che indossava un giubbotto rosso. Avrà avuto 13-14 anni ma era tutto coperto e non sono riuscito a vederlo benissimo. Proprio lui è stato quello che mi ha tirato un forte pugno sull'occhio procurandomi quello che ho adesso".

Anche le altre ti hanno aggredito?

"Certo, ovviamente anche le donne che erano con lui mi hanno tirato sberle e pugni. Mi hanno aggredito tutti insieme, uniti. Tutti contro uno solo. In quel momento c'era solo una persona in banchina, una ragazza che parlava inglese. L'avevo vista poco prima, era insieme al suo ragazzo e mi avevano ringraziato per averli avvertiti della presenza di borseggiatrici".

Esattamente perché sei stato aggredito?

"Ero da solo nella metropolitana di Duomo, stavo tornando a casa dal lavoro, e ho notato che c'erano delle borseggiatrici all'interno della metropolitana. Come faccio sempre, anche ieri sera ho preso il telefono per fotografarle e intanto ho avvisato gli altri passeggeri della loro presenza. A quel punto un gruppo di borseggiatrici si è allontanato in direzione Rho Fiera e io sono invece restato sulla banchina per Comasina".

E poi cosa è successo?

"Una borseggiatrice è tornata indietro e io ho iniziato a disturbarla ancora. La donna si è allontana ma io ho continuato a filmarla con il cellulare. Improvvisamente mi è venuta contro e mi ha sferrato un colpo sulla fotocamera del telefono dicendomi di finirla di fare video. Io però ho continuato e lei a un certo punto ha telefonato alle sue "colleghe", Tanja e Patrizia, che poco dopo sono arrivate insieme a un ragazzino. Tutti insieme hanno iniziato a prendermi a sberle e a tirarmi pugni. Il più violento è stato il minorenne che non avevo mai visto prima di ieri. Lui mi ha causato la contusione all'occhio".

Poi sono andati via e tu sei andato in ospedale?

"Non esattamente. Il gruppetto è scappato sulla banchina per Rho-Fiera e io ho iniziato a cercarle sul vagone. Alcuni passeggeri mi hanno però detto che i miei aggressori erano scesi dal convoglio. A quel punto sono andato dall'agente di stazione che ha chiamato sia i soccorsi che la polizia. Sono arrivato al pronto soccorso del Policlinico in ambulanza. Ho rifiutato i punti perché ho un brutto rapporto con gli aghi".

Dopo quanto sei uscito dall'ospedale?

"Tante ore, sono entrato alle 22,30 e sono uscito verso le 4 del mattino perché c'era una lunga attesa.

Adesso spero solo che riescano a prendere i responsabili, anche perché c'era una telecamera di sicurezza che dovrebbe aver ripreso tutto. Ma certo non mi fermo, non è la prima volta che vengo aggredito solo perché cerco di rendere più sicura la mia città"

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