Cronaca locale

Le armi dei clan nascoste nei box: maxi blitz nei locali Ater occupati

L'operazione dei carabinieri di Ostia con il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia di Roma ha portato al sequestro di 4947 mq di immobili che sono finalmente tornati ad Ater. Molti dei locali erano utilizzati come armeria

Le armi dei clan nascoste nei box: maxi blitz nei locali Ater occupati

I box Ater di via Ebridi a Ostia utilizzati come depositi per le armi e droga. Importante colpo alla criminalità organizzata, inferto dai carabinieri del Nucleo Investigativo coordinati dalla Dda, che ha portato al ritrovamento e al sequestro di un numero ingente di armi, alcune delle quali impiegate in passati agguati e mai ritrovate.

Il maxi blitz

Tutto, secondo quanto riferiscono gli inquirenti, è partito da una denuncia effettuata proprio da alcuni dipendenti Ater, l'azienda territoriale per l'edilizia residenziale del comune di Roma.

Da tempo alcuni locali erano ormai stati occupati, e chi di dovere non aveva più la possibilità di accedervi per effettuare dei controlli. Si parla, in totale, di 75 box, un appartamento e 7 attività commerciali. Tutti occupati senza alcun diritto e impiegati dalla criminalità per conservare armi e droga.

Coordinati dall'antimafia, i carabinieri hanno effettuato un blitz nella giornata di ieri, martedì 10 gennaio, facendo una scoperta sconcertante. Negli immobili occupati si trovavano infatti diverse armi, fra cui la pistola utilizzata per la rapita al Bar coffee break nel febbraio 2014, la Taurus impiegata nell'agguato a un gruppo avversario nell'estate del 2015, e la Colt Magnum servita nel tentato omicidio di Roberto Valerio Cavalletti (2021).

Dopo il sopralluogo di ieri, i box di via Ebridi e via della Martinica sono tornati finalmente in possesso di Ater, mentre si aggrava la posizione dei principali sospettati, che hanno già ricevuto un avviso di garanzia per occupazione abusiva aggravata dalla finalità mafiosa.

Nei box, riferiscono gli inquirenti, si trovavano infatti nascoste le armi dei clan Fasciani e Spada.

Blitz carabinieri 2

Nel mirino Rosario Ferreri e Sabrina Maiorana

Indagati Rosario Ferreri e Sabrina Maiorana, sottoposti anche a divieto di dimora. I due sono accusati del reato di invasione di edifici con l’aggravante dell’agevolazione mafiosa e saranno presto ascoltati dal procuratore aggiunto del tribunale di Roma Michele Prestipino.

Rosario Ferreri è un personaggio molto conosciuto a Ostia. È il cognato del boss Terenzio Fasciani ed è un volto già noto alle forze dell'ordine per altri precedenti.

Sebastiano Cassia, un pentito, ha spiegato molto chiaramente agli inquirenti chi fosse Rosario Ferreri, così come la sua compagna. Ferreri, di origini palermitane, era vicino alle famiglie siciliane legate a Francesco D'Agati, un boss di Cosa Nostra.

I locali sequestrati

Da anni l'occupazione illecita degli immobili andava avanti senza che nessuno potesse fare nulla. Troppa la paura di ritorsioni. Non solo deposito per armi. Fra i locali ripresi dai carabineri, anche una palestra, un bar, una pizzeria, un negozio di materassi, un centro di tappezzeria per auto, un negozio di fuochi d'artificio e addirittura una onlus. Si parla di un totale di 4947 mq di immobili ritornati ad Ater.

"La condotta di annosa, perdurante occupazione di intere parti di un complesso immobiliare e di tutti i locali-negozio di un non breve tratto di strada può ragionevolmente aver avuto su abitanti e operatori economici della zona l'effetto di mostrare, nell'evidenza dell'impunità da controlli ed interventi amministrativi sulle occupazioni, la perdurante forza della criminalità organizzata già oggetto di arresti e condanne con l'effetto di 'agevolarne' la tenuta", si legge nell'ordinanza del gip di Roma Valerio Savio, riportata oggi dalle principali agenzie di stampa.

Soddisfazione del ministro Piantedosi

Grande soddisfazione espressa dal ministro degli Interni Matteo Piantedosi. "Azioni sul territorio come questa testimoniano l'incessante lavoro di magistratura e forze dell'ordine per contrastare l'odioso racket delle occupazioni abusive di alloggi pubblici e ripristinare la legalità, sottraendo spazi alla gestione dei traffici illeciti e fornendo risposte concrete a quelle comunità su cui grava il peso di una forte pressione criminale", ha dichiarato il ministro, come riportato da AdnKronos.

"Contrastare con coraggio e determinazione queste gravi forme di illegalità è fondamentale in quanto non solo calpestano i diritti di tanti cittadini che versano in condizioni di fragilità ma costituiscono anche l'occasione per i sodalizi criminali di imporsi sul territorio e svolgere le loro attività delittuose", ha concluso.

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