Un Circolo e l'auto ritorna passione

Non solo un luogo dove guidare e incontrarsi, ma dove far vivere cultura e pensiero

Un Circolo e l'auto ritorna passione
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Un Circolo dove l'auto torni ad essere passione, per renderle lo spazio che oggi in molte città (forse un po' troppo «green» e un po' troppo «smart») è costretta a difendere e a conquistarsi. Un Circolo per ribadire il pensiero che l'auto è storia, cultura e che comunque resta la protagonista indiscussa di una rivoluzione che dal secolo scorso è arrivata ai giorni nostri. Nasce così il Circolo dell'Automobile, il nuovo progetto voluto dal Cavaliere del Lavoro Giovanna Mazzocchi Bordone, Presidente di Editoriale Domus che ha preso vita ieri, alla presenza di oltre 300 appassionati, all'interno dell'Automotive Safety Center di Vairano, circuito fondato da Quattroruote nel 1995.

«Ho voluto creare un luogo fisico che restituisca valore all'incontro dando all'automobile il diritto a essere ancora pensata non come oggetto nostalgico, ma come parte della nostra identità e del nostro futuro- spiega la presidente della Domus- In un tempo in cui tutto sembra spingere verso la disintermediazione, verso l'istantaneo e il virtuale, ho pensato che uno spazio reale restituisse valore alla presenza e al dialogo. Non si tratta di celebrare l'automobile come icona nostalgica, ma di riconoscerle il diritto a essere ancora pensata come oggetto tecnico, forma di cultura, libertà e innovazione progettuale. Una parte della nostra identità, della nostra storia e del nostro futuro». Il circolo sarà un luogo dove ritrovare il senso pieno di una passione che non è mai stata solo tecnica o estetica, ma anche civile e culturale. Nasce nel solco della tradizione familiare di Editoriale Domus, fondata da Gianni Mazzocchi, editore visionario e protagonista della cultura italiana del Novecento che nel 1956 diede vita a Quattroruote. Un'eredità che oggi si rinnova nella volontà di creare non un museo, né un club elitario, ma un luogo vivo e dinamico capace di nutrire il dibattito su passato, presente e futuro dell'automobile. Trova spazio negli edifici ristrutturati di un'antica azienda agricola all'interno del perimetro del circuito di Vairano e a guidarlo, nel ruolo di Presidente, è stato chiamato Gian Luca Pellegrini, direttore di Ruoteclassiche e direttore editoriale di Quattroruote: «Con questo progetto proviamo a dare all'automobile uno spazio che oggi sembra mancare- spiega- non quello del mercato, non quello della nostalgia, ma quello del pensiero. Un luogo dove tornare a distinguere, argomentare, immaginare. Dove si possa ancora dire che l'automobile è stata una delle forme più complesse e fertili del Novecento, e che per questo merita di essere interrogata, non semplicemente celebrata».

La nascita del Circolo dell'Automobile si inserisce in un trend globale che in Paesi come gli Stati Uniti, il Regno Unito e il Giappone, negli ultimi anni, ha visto moltiplicarsi i «drivers'club». Accanto all'immancabile esperienza di guida che si potrà fare in pista l'obiettivo è stimolare la conoscenza e il confronto anche sul progresso, sulle innovazioni e sulle nuove progettualità. «Si guida, certamente, e guidare sulla pista di Vairano significa vivere un'esperienza tecnica ed emotiva tra le più compiute facendolo in totale sicurezza, perché di fatto riportiamo la velocità nel suo contesto più adeguato- aggiunge il presidente Pellegrini- ma chi verrà qui lo farà anche per condividere una visione più ampia, capace di connettere ingegneria e bellezza, industria e immaginario». A dimostrarlo sono gli spazi stessi che danno forma al Circolo: la clubhouse, punto d'incontro e confronto; l'officina; la biblioteca, spazio in progress che ospiterà gli incontri pubblici in cui progettisti, designer, storici, manager e piloti contribuiranno a restituire profondità e prospettiva alla passione.

Per i proprietari di vetture c'è anche la possibilità di usufruire dello spazio e del servizio storage - con security h24 che permette di avere l'auto sempre pronta a scendere in pista o partire per un weekend sulle strade più belle.

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