Cronaca locale

Il figlio morto a 14 anni e la lunga battaglia legale. La tragedia di Campiti

Romano Campiti, il figlio del 57enne che ha ucciso tre persone in una sparatoria a Roma, è morto mentre sciava con lo slittino durante una vacanza in Val Pusteria. Tre persone furono condannate per omicidio colposo

In foto, Romano Campiti
In foto, Romano Campiti

Romano Campiti, figlio di Claudio Campiti, il 57enne che ieri ha ucciso tre persone durante una riunione di condominio, a Roma, è morto quando aveva quattordici anni. Il ragazzo si schiantò con lo slittino contro un albero della Croda Rossa, una località della Valpusteria, dove stava trascorrendo le vacanze con la madre e la sorellina. Tre persone - il maestro di sci, il proprietario dell'impianto sciistico e il responsabile della sicurezza - furono condannate a un anno e tre mesi di reclusione per omicidio colposo. La famiglia Compiti, dopo una lunga ed estenuante battaglia legale, ottenne un risarcimento pari a 240mila euro, di cui: 150mila alla madre della vittima, 50 alle sorelle e il restante al padre.

La tragedia

La tragedia si consumò il primo marzo del 2012. L'indomani Romano Campiti avrebbe dovuto compiere 15 anni. Il ragazzo si trovava in montagna con la mamma - Rosella Ardito, un'imprenditrice - e la sorella. Stando a quanto riferì la donna in una delle tante udienze del processo, i figli erano impegnati in una lezione di sci con un maestro dell'Ordine del Veneto. La giornata proseguì serenamente fino alle 15.30. Poi, i due ragazzi furono portati a Sesto per continuare l'esercitazione. "Vengono portati senza preventiva autorizzazione genitoriale - spiegò in aula, all'epoca dei fatti, la madre del 14enne - Il maestro ha deciso di fare scendere i miei ragazzi con la slitta sulla Croda Rossa, che è conosciuta localmente anche come 'pista della morte'. Sia Sveva che Romano hanno confessato al maestro di non avere mai praticato questo sport e che, dopo la prima discesa, volevano evitare di ripetere il percorso, proprio perché si erano accorti della difficoltà". Ma i due fratelli fecero la discesa per una seconda volta. Romano, nonostante fosse provvisto di casco protettivo, si schiantò contro un albero e morì.

La battaglia legale

Ci sono voluti 7 anni per accertare le responsabilità dell'accaduto. Stando a quanto riferisce il Corriere.it, la Corte di Cassazione condannò, con l'accusa di omicidio colposo, a un anno e tre mesi di reclusione il maestro di sci Alessio Talamini e il responsabile della sicurezza della Dolomiti Sextner Rudolf Egarter e il direttore del centro sciistico di Sesto-Croda Mark Winkler di cui un anno dopo, nel 2019, fu respinto il ricorso.

La famiglia Campiti chiese 2 milioni di euro di risarcimento ma ne ottenne solo 240mila.

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