
Tanta paura questa mattina in un albergo di Roma. Intorno alle 4.30, i vigili del fuoco sono intervenuti all'Hotel Raganelli, sulla via Aurelia, dove si è verificata una fuga di monossido di carbonio. Il probabile incidente non di natura dolosa ha interessato 44 stanze su 46; in via precauzionale sono stati fatti evacuare 96 ospiti. Sette invece le persone ricoverate in ospedale per un principio di intossicazione, tra cui una donna di 36 anni e i suoi due figli di 5 e 10 anni, più un operatore del 118. Cinque pazienti sono al Gemelli e altri tre al San Camillo, tutti in codice giallo. Sul posto anche il Crrc (Carro Rilevamento Radioattivo Chimico), per i consueti rilievi strumentali, capo turno e funzionario di servizio. Al momento la situazione è sotto controllo dopo che le autorità hanno provveduto al sequestro della caldaia della struttura. Molto probabilmente la fuga di gas è partita proprio dall'apparecchio.
Gli inquirenti indagano sulla didamica dell'incidente
In via Aurelia, oltre ai mezzi di soccorso, sono giunte anche le forze dell'ordine, per gli accertamenti di propria competenza. Ad essere interrogate alcune persone dell'hotel per cercare di ricostruire la dinamica dell'accaduto. Gli inquirenti stanno provando a capire se ci sono eventuali responsabilità a carico dei titolari della struttura. Da chiarire anche se la caldaia sia stata regolarmente sottoposta a una corretta e costante manutenzione secondo quelle che sono le normative vigenti. "L'albergo è agibile e aperto. L'emergenza è stata circoscritta, i vigili del fuoco stanno lavorando per appurare quanto accaduto, ma siamo operativi". Dall'hotel Raganelli, intanto, fanno sapere che tutto è tornato alla normalità.
La chiamata nel cuore della notte
Secondo quanto reso noto dall'Ares 118, poco dopo le 3 è arrivata una chiamata di soccorso alla centrale di Roma. Dall'altro capo del telefono il portiere di una struttura alberghiera di via Aurelia chiedeva aiuto per una bambina di cinque anni che, in seguito a un malore, aveva perso i sensi sbattendo la testa. L'ambulanza è giunta sul posto in pochi minuti: appena entrato nella camera per prestare soccorso, l'infermiere ha subito capito che la situazione era più grave del previsto. Il rilevatore di monossido di carbonio, di cui è dotato tutto il personale di Ares 118, ha rilevato immediatamente livelli fuori norma. Diverse persone, adulti e minori, presentavano segni clinici di intossicazione (mal di testa, nausea, vertigini, debolezza…). L'infermiere ha così avvisato subito i responsabili della struttura della situazione, ha dato ordine di liberare le stanze e di aprire tutte le finestre per arieggiare gli ambienti, allertando i vigili del fuoco per verificare da dove derivasse la fuoriuscita di gas.
La testimonianza del direttore di Ares 118
"L'intervento immediato, i dispositivi di protezione individuale e la preparazione professionale del nostro personale hanno evitato una tragedia". Lo ha detto il direttore generale di Ares 118, Narciso Mostarda, in merito all'intervento nell'albergo.
"Se non fosse stata subito inquadrata correttamente la situazione da parte del nostro personale, oggi parleremo di una tragedia - ha aggiunto -. Ringrazio dunque tutto il personale di Ares 118 e gli altri enti del soccorso pubblico per l'ottimo lavoro svolto".