Cecilia Angrisano, presidente del Tribunale per i minorenni dell'Aquila, è finita al centro di una feroce polemica social per il caso della famiglia nel bosco a Palmoli, in provincia di Chieti. Angrisano, infatti, è il magistrato che ha disposto il provvedimento di allontanamento dei tre figli dalla coppia. La notizia si è ovviamente diffusa, e la vicenda è molto seguita, cosa che ha provocato una vera e propria bufera sul web.
Stando a quanto riferito, in queste ultime ore Cecilia Angrisano è finita al centro di una gogna social. Tantissimi gli insulti nei suoi confronti, e non sono mancate neppure le minacce. La faccenda si sta sempre più trasformando in una caccia alle streghe: ci sarebbe addirittura chi cerca il numero di telefono della presidente, oppure l'e-mail, o l'indirizzo di casa. Una situazione sempre più incandescente. Sui social network si sta leggendo di tutto. "l tribunale dei minori è una fossa piena di vermi", scrive qualcuno. "Come fa a dormire una donna del genere", aggiunge un altro. E, ancora: "Non ha una coscienza, si vede dallo sguardo che è sadica". Questi sono solo alcuni degli attacchi rivolti alla Angrisano.
In tanti non perdonano la decisione del Tribunale per i minorenni. La coppia anglo-australiana, formata da Catherine Birmingham e Nathan Trevallion, ha scelto di vivere in un rudere nel bosco in provincia di Chieti. Una scelta molto forte, che ha riguardato anche i loro tre bambini. La situazione della famiglia è divenuta interesse delle autorità dopo che si è verificato un caso di intossicazione alimentare provocato dalla consumazione di funghi. I bambini hanno avuto necessità di essere ricoverati, e a quel punto è partita la segnalazione alle autorità competenti. Si è infine giunti alla decisione del tribunale, che ha disposto la sospensione della potestà genitoriale. I bambini - una bimba di 8 anni e due gemellimni di 6 - sono stati trasferiti in una casa famiglia.
In questo clima sempre più teso, si è fatta sentire la voce dell'Associazione magistrati. "I giudici presso il tribunale per i Minorenni hanno il dovere di intervenire tutte le volte in cui esistono concreti e attuali motivi per ritenere compromessi, o anche solo messi a rischio, i diritti fondamentali dei minori", ha dichiarato l'Associazione, come riportato dal Corriere. "Rammentiamo che il maltrattamento dell'infanzia spesso si esprime non solo attraverso condotte violente ma anche in forme di trascuratezza gravi e protratte nel tempo che, secondo quanto gli specialisti della tutela dell'infanzia hanno ampiamente provato, costituiscono causa di danni gravi e irreversibili allo sviluppo psicofisico di un bambino, meno espliciti ma spesso anche più pervasivi".
Intanto continuano ad
arrivare messaggi di solidarietà nei confronti della famiglia. Il prossimo 6 dicembre si terrà a Roma una manifestazione a favore della famiglia davanti al ministero della Famiglia e delle Pari Opportunità.