
Polemiche per la decisione di una dirigente scolastica di un istituto di Agrigento che ha disposto in una circolare, che tutti gli studenti che hanno partecipato alla manifestazione Pro Pal sono da considerarsi assenti ingiustificati e potranno tornare in classe solo se accompagnati da un genitore. La notizia è stata riportata dalla locale sezione della Cgil di Agrigento che ha deciso di fare un comunicato stigmatizzando a decisione e definendola "una scelta grave e lesiva del diritto costituzionale di sciopero e di libera partecipazione alla vita democratica del Paese". Gli studenti hanno ricevuto così, via app una comunicazione che a molti ha fatto storcere il naso: "Rientrerete solo se accompagnati da un genitore", da qui un vespaio di polemiche tra chi difende il diritto a manifestare e chi lamenta invece, che manifestare in questo modo non è legittimo.
"No alla decisione della preside"
Sull'argomento è intervenuta la Cgil. "Gli studenti, come cittadini e come comunità scolastica, hanno piena legittimità a manifestare il proprio dissenso e a sostenere iniziative che parlano di pace, diritti umani e giustizia internazionale - dice il segretario della Cgil di Agrigento, Alfonso Buscemi - Ci appelliamo alla coscienza delle istituzioni nate per far lievitare le coscienze, cosa diversa è mortificarle. Auspichiamo che la scuola torni ad essere luogo di confronto, libertà e crescita critica, non di imposizioni e limitazioni arbitrarie.
Il tentativo di condizionare o limitare la partecipazione degli studenti non solo contrasta con i principi democratici, ma tradisce la missione educativa che dovrebbe guidare l’istituzione scolastica", conclude il sindacato.