Lama in fuga dal circo per le vie di Genova: lo trovano sul lungomare

I responsabili del circo Madagascar e gli ambientalisti si rimpallano le responsabilità di quanto accaduto: "Pino" è stato intercettato dai carabinieri

 Lama in fuga dal circo per le vie di Genova: lo trovano sul lungomare

Singolare episodio registrato stamani a Genova, quando residenti e turisti hanno segnalato alle autorità la presenza di un lama per le vie della città. Pino, questo il nome dell'animale, come si è scoperto dopo la sua cattura, si sarebbe allontanato dai recinti del "Circo Madagascar" di Maya Orfei, aperto nel capoluogo Ligure in piazzale Kennedy fino al prossimo martedì 25 aprile. Il lama è stato individuato inizialmente nelle vie del quartiere Foce, prima di raggiungere Corso Italia e mettersi a correre lungo la passeggiata sul mare dove i genovesi praticano jogging. Dietro di lui, nel tentativo di catturarlo, alcuni inservienti del Circo Madagascar.

È a questo punto che sono arrivate, sempre più numerose, le segnalazioni da parte dei cittadini, i quali hanno lanciato l'allarme anche a beneficio degli automobilisti, dato che Pino ha corso anche lungo la carreggiata stradale."Massima attenzione, c'è un lama che corre in Corso Italia già avvertiti i carabinieri", si leggeva nel post sul gruppo social "Viabilità Genova". Gli uomini dell'Arma sono riusciti a fermare il quadrupede andino e lo hanno restituito ai membri dello staff del circo.

L'accusa agli animalisti

Nei giorni scorsi c'erano state delle proteste da parte di alcuni animalisti, i quali chiedevano a gran voce alle autorità della propria città di non ospitare più circhi che includono spettacoli con animali tenuti in cattività. Particolare, questo, che ha fatto nascere degli screzi coi responsabili del Madagascar, evidente anche nel post pubblicato dal circo dopo la cattura del lama.

"Pino sta bene ed è tornato a casa!", si legge all'inizio del messaggio. Ma poi l'attenzione si sposta sulle presunte responsabilità di quanto accaduto stamani, e il dito viene puntato contro gli animalisti senza troppi giri di parole."Gli animali del circo non scappano, o meglio, ci sono una serie di barriere e cancelli che solo un umano può aprire volutamente", prosegue la nota. "Infatti questa mattina, un gruppetto di persone si sono intrufolate tra le scuderie del circo e nel momento che i guardiani stavano facendo il classico giro di controllo hanno aperto tutti i cancelli e protezioni delle scuderie invitando gli animali (Zebre, Lama, Pony, Cavalli) ad uscire dai recinti", si legge ancora, "e scappando gridavano 'Lasciate liberi gli animali' e proclamandosi amanti degli stessi".

"Un tale gesto non è amore verso gli animali e tantomeno umano, per noi questo è un crimine", accusa il circo, "fortunatamente solo il lama Pino si è allontanato fuori dal circo mentre tutti e gli altri 30 animali sono rimasti a passeggiare all'interno del circo aspettando che venissero riportati nelle proprie scuderie e recinti".

"Pino, il Lama, si è allontanato in quanto spaventato dalle grida di questi criminali, i quali hanno messo a rischio la vita di Pino e quelle delle persone. Il Lama è un animale dolce ed affettuoso", seguita la nota, "ma se spaventato (così come lo era) poteva mettersi a correre sulla strada e provocare un incidente stradale". Le accuse somno dure ed esplicite. "Questo non è il primo episodio in cui un gruppo di criminali causa questo tipo di problemi, fortunatamente per noi è la prima volta e i nostri custodi e stallieri hanno reagito tempestivamente. Ci piacerebbe che le varie associazioni si dissociassero da queste persone che sotto la parola 'animalisti' danneggiano tutti noi che amiamo gli animali", conclude il comunicato.

La replica al Circo

Accuse rispedite al mittente da parte dei diretti interessati. "Di casi di fuga da parte di animali dai serragli dei circhi sono piene le cronache di questi anni in tutta Italia", dichiarano in una nota congiunta le associazioni Gaia Animali e Ambiente, Animalisti Genovesi e Lav. "Nessuno ha mai accusato gli animalisti, sono quindi dichiarazioni gravi che andranno comprovate, molto più probabile si tratti di importanti carenze nell'organizzazione interna del circo", prosegue la nota.

"Ci auguriamo che le autorità competenti chiariscano le responsabilità di questo fatto che ha messo a repentaglio la sicurezza dei cittadini e dell'animale stesso, ricordando però anche al Comune di Genova che è stato assegnato al Circo Madagascar, con molti animali prigionieri al seguito, un’area ridotta rispetto al passato a causa di un ampio cantiere presente in piazzale Kennedy,con una gestione degli spazi degli animali problematica", puntualizzano gli ambientalisti.

"Rivolgiamo l’ennesimo appello all’amministrazione comunale perché, dopo la partenza di questo circo, vada ad ospitare esclusivamente strutture di arte circense senza animali, molte e prestigiose ne esistono, attuando così l’ ordine del giorno approvato all’unanimità il 4 aprile scorso dal Consiglio Comunale", esortano i firmatari del comunicato.

"Sarebbe un esempio di civiltà per la città che si porrebbe all’avanguardia anticipando la legge nazionale che vieterà l’uso di animali nei circhi, già approvata lo scorso anno ma che attende i tempi lunghi dei decreti attuativi per entrare pienamente in vigore", concludono gli ambientalisti.

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