Ha sconvolto la morte di Erhan Hacımustafaoğlu, il 23enne di nazionalità turca che nella notte tra venerdì e sabato scorsi si è tolto la vita lanciandosi dal secondo piano di un B&b di Milano. Insieme al giovane si trovava il fratello, il quale ha raccontato a Il Giorno di aver consumato con lui della cannabis light acquistata durante un viaggio a Firenze. Proprio sulla cannabis si stanno concentrando le indagini.
Erhan aveva infatti appena fumato un po' di quella marijuana legale quando ha cominciato a dare segnali di instabilità. In preda a una sorta di delirio e di allucinazioni, il 23enne ha aperto la finestra e si gettato nel vuoto. Cosa può aver causato un simile gesto? Il ragazzo voleva uccidersi, oppure si trovava sotto il potente effetto di sostanze psicotrope?
Dai primi esami condotti sulla cannabis fumata dal 23enne, è emerso che questa conteneva un catinone sintetico, ossia una molecola psicoattiva contnuta nella pianta del khat. Si tratta di una sostanza che ha effetti simili a quelli delle più forti droghe esistenti, come la cocaina, l'mdma e l'anfetamina. Ovviamente è tutto ancora da chiarire, ma sono state rinvenute tracce di quella sostanza e adesso gli inquirenti si domandano se non sia stata proprio quella a provocare la morte del giovane studente. Il titolare del negozio è adesso indagato, anche se questi ha affermato di non essere mai stato a conoscenza della molecola incriminata. Il lotto di cannabis sarebbe stato acquistato durante una fiera a Praga.
Erhan era un ragazzo brillante, uno studente della facoltà di Medicina dell'università privata Baskent di Ankara. Si trovava in Italia per trascorrere alcuni giorni con il fratello maggiore, che invece vive qui e lavora come ingegnere. Dopo un breve viaggio a Firenze, si sono spostati a Milano. Chiusi nella loro stanza in un B&b hanno consumato un po' di cannabis light e il 23enne ha cominciato a delirare. Si è lanciato dalla finestra sotto gli occhi esterrefatti del fratello, e per lui non c'è stato nulla da fare. Sul caso, adesso, indagano sia la polizia di Milano che quella di Firenze.
La cannabis è stata analizzata ed è stata riscontrata la presenza del catinone. Da qui il maxi sequestro effettuato presso il punto vendita fiorentino indicato dal fratello della vittima. Si cercano, ovviamente, altre tracce della pericolosa molecola.