"Molesta le specializzande". Indagato primario del San Matteo di Pavia

La procura di Pavia ha notificato la fine delle indagini preliminari a un primario del Policlinico accusato di violenza sessuale aggravata sulle specializzande del suo corso

"Molesta le specializzande". Indagato primario del San Matteo di Pavia
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Alcuni questionari anonimi compilati nel 2021 hanno fatto emergere un quadro preoccupante e inaspettato: ben 11 specializzande del Policlinico San Matteo di Pavia hanno denunciato comportamenti non consoni da parte di un primario nel corso delle lezioni di didattica del quinto anno (l'ultimo) della specializzazione in Medicina. Per questa ragione il professore risulta indagato con l'accusa di "violenza sessuale aggravata dall’abuso di autorità" con l'avvenuta notifica della fine delle indagini preliminari.

"Comportamenti sconvenienti"

Nel dettaglio, sui questionari le specializzande avrebbero sottolineato "comportamenti sconvenienti" da parte del primario con le giovani donne che sarebbero state toccate e palpeggiate nel corso delle lezioni teoriche. La Provincia Pavese che ha dato la notizia spiega che un primo filone di indagini (nel dicembre 2021) avviato dall'Università era stato archiviato con il docente che aveva comunque preferito dare le sue dimissioni dalla scuola di specializzazione anche se tutt'oggi ricopre la carica di primario del Policlinico. Contemporaneamente, l'Università ha deciso di inviare tutto il materiale alla Procura che aveva iniziato un'indagine parallela.

Le indagini dei carabinieri

Del caso si sono occupati i carabinieri del capoluogo lombardo che hanno sentito tutti gli studenti potenzialmente coinvolti nella compilazione dei questionari tra cui le specializzande e individuato una per una quali di esse avessero dato le risposte che mettevano il primario con le spalle al muro. La versione fornita sarebbe stata molto simile tra tutte loro: il medico le avrebbe messe in grave difficoltà con molestie fisiche, avrebbe assunto posizioni inequivocabili in cui venivano simulati atti sessuali oltre a toccarle e palpeggiarle. Il quotidiano sottolinea che questi atti sarebbero avvenuti specialmente durante alcune lezioni sugli esami diagnostici.

Anche se le specializzande hanno negato che il primario avesse inoltrato richieste esplicite, le prove raccolte fin qui sono bastate alla Procura per accusare il medico di violenza sessuale, aggravata per l'abuso della sua autorità. Bisognerà capire cosa accadrà adesso: la vicenda potrebbe andare avanti o concludersi con l'archiviazione.

Le accuse al medico

Secondo il codice penale, ciò che viene contestato è scritto nell’articolo 609 bis. "Chiunque, con violenza o minaccia o mediante abuso di autorità costringe taluno a compiere o subire atti sessuali è punito con la reclusione da sei a dodici anni".

Il medico adesso ha due strade per difendersi: o un interrogatorio o, con i suoi avvocati, far emergere che le presunte molestie sarebbero avvenute alla luce del sole e in presenza di altre persone (una ventina secondo La Provincia Pavese). Per questa ragione, non ci sarebbero stati i presupposti idonei per le molestie sessuali.

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