I cretini siamo noi, il delirio sul Leoncavallo e Ilaria Salis: quindi, oggi…

Quindi, oggi...: che batosta per la Procura di Milano, lo sgombero "lampo" e l'etica di sinistra

I cretini siamo noi, il delirio sul Leoncavallo e Ilaria Salis: quindi, oggi…
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- “Dopo l’accelerata di ieri però il tempo stringe e al momento le anime del Leoncavallo sono senza una casa”, scrive il Corriere. E 'sti cavoli? Voglio dire: erano abusivi, signori miei, a-b-u-s-i-v-i. Capito? Quindi una casa, legalmente, non l’avevano manco prima, la stavano rubando ai legittimi proprietari.

- Dice Beppe Sala che “il centro sociale riveste un valore storico e sociale nella nostra città” e quindi “deve continuare a emettere cultura, chiaramente in un contesto di legalità. Da anni e anni è un luogo pacifico di impegno”. Maccerto. Però in un Paese normale un luogo di cultura paga l’affitto, si fa donare un immobile dove sviluppare le sue iniziative o lo compra, proprio come fanno gli scout, la Caritas, le Ong eccetera eccetera eccetera.

- Voglio dire: chi scrive ha bisogno di una palestra per aprire una squadretta di basket per i bambini nel mio paese. Che faccio, la okkupo e poi sostengono che la mia iniziativa abbia un “valore sociale” per la città?

- All’attore Paolo Rossi chiedono: c’è chi parla di ripristino della legalità? Lui risponde: “Se legalità vuol dire frammentare la comunità, vuol dire che i cittadini si ritrovano ognuno isolato su un divano con il telefonino o il pc, questo mi spinge a un teatro illegale. Per quel che posso fare, il teatro deve tornare a essere un luogo dove la comunità si ritrova, discute e vede anche uno spettacolo, un po’ come era il Leoncavallo e come è il Cantiere, l’ex Derby, un altro centro sociale su cui grava quest’ombra dello sgombero”. Ehm, amico mio: ma che stai a dì? Il problema non sono le attività che si tenevano al Leonka, ma il fatto che le tenesse abusivamente sul terreno di un altro. Si chiama proprietà privata, so che vi fa schifo, ma è la vostra amata Costituzione a dichiararla inviolabile. Ve lo siete per caso dimenticato?

- Martina Strazzer ha assunto una dipendente incinta e poi l’ha lasciata a casa. “Una decisione dolorosa per salvaguardare l’azienda”, dice oggi. E magari è vero. L’errore infatti non è stato non rinnovare il contratto alla signora in questione. L’errore è stato vantarsi di averla assunta a scopo pubblicitario. Quindi è giusto che, chi sperava di trarre vantaggio da quella mossa mediatica, ora ne subisca anche gli effetti negativi.

- Leggendo le dichiarazioni di Beppe Sala sul Leoncavallo ho capito una cosa: i cretini siamo noi che paghiamo l’affitto per abitare, lavorare, creare bottega o mostre. È più semplice occupare, tanto poi il sindaco ti dichiarerà ente imprescindibile della città e tutti contenti.

- Secondo Ilaria Salis, FdI brandisce la “legalità” col “manganello in pugno e la bava alla bocca”, perché “la matrice fascista quella rimane”. Ehm: a parte che se qui c’è qualcuno accusato, a torto o a ragione, di girare col manganello retrattile quelli non sono i militanti di Fdi. Ma poi dove l’ha vista la bava alla bocca?

- Ancor più pericoloso il discorso sull’etica e la legalità, che tradisce tutta la presunzione della sinistra estrema italiana. Scrive Ilaria: “Per noi l’etica - ciò che è umanamente giusto e ciò che è sbagliato - viene prima, la loro ‘legalità’ è solo una buffonata”. Traduco per chi non ha afferrato: a noi di sinistra non importa ciò che dice la legge, cioè se è legale o meno occupare un immobile. A noi interessa solo l’etica, ovviamente a loro uso e consumo, ovvero ciò che loro stessi ritengono giusto e sbagliato. Insomma: se la cantano e se la suonano, infischiandosene delle leggi. Conta l’etica. Ovviamente di sinistra.

- Anche Manfredi

Catella è stato rimesso in libertà. Sei richieste di arresti, sei batoste per la procura. Qualcuno, secondo voi, dalla parte dei pm si dimetterà per gli errori di valutazione nel richiedere le misure cautelari?

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