Cronaca nera

"Avrete il rimorso...". L'omelia choc del parroco sull'omicidio di Torremaggiore

Sabato mattina sono stati celebrati i funerali di Massimo De Santis, l'uomo ucciso nel foggiano da Taulat Malaj, che ha anche ucciso la figlia Jessica e ferito la moglie Tefta

A sinistra, Massimo De Santis. A destra, Tefta e Gessica Malaj con Taulant Malaj
A sinistra, Massimo De Santis. A destra, Tefta e Gessica Malaj con Taulant Malaj

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"Avrete il rimorso...". L'omelia choc del parroco sull'omicidio di Torremaggiore

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Celebrati alle 10.30 di sabato mattina i funerali di Massimo De Santis, l'uomo ucciso a Torremaggiore da Taulat Malaj. Il 51enne è stato assassinato con 23 coltellate dal vicino di casa 45enne, convinto che avesse una relazione extraconiugale con la moglie. Nella furia omicida, il panettiere ha ucciso anche la figlia Jessica e ha ferito la moglie Tefta. Una tragedia che ha scosso la comunità foggiana e che ha spinto il parroco don Renato Borrelli a utilizzare parole nette durante la sua omelia:"Di fronte a questo eccidio immane, le cui vittime sono davanti a noi, si addice solo il silenzio. Astenersi cioè dalle tante parole e pareri e informazioni infondati. L'unica parola che può e deve risuonare è questa prima Parola di Dio che chiede oggi come allora e come sempre: Caino, dov'è tuo fratello? Cosa hai fatto a tua figlia? A tua moglie? Quanto dolore hai provocato. Perchè! Il demone della gelosia è tra le più feroci delle bestie che incatenano e divorano gli uomini".

L'omelia del parroco sulla tragedia di Torremaggiore

Nel corso della sua omelia, don Renato Borrelli ha chiesto il "silenzio su qualcosa di inesistente", riferimento alla presunta relazione extraconiugale tra Massimo De Santis e la moglie del killer: "Penso che chi avesse sussurrato all'orecchio dell'assassino qualcosa dovrà sentire il rimorso", riporta il Corriere. Il religioso ha rimarcato che la sete di sangue si trasforma in furia omicida e così cadono gli innocenti, vittime dei fantasmi deliranti che si agitano nella mente: "Ma chi vuol guadagnare la sua vita la perde; solo chi sa rinunciare al suo io violento, orgoglioso e fallace la guadagna. Per sè e per chi gli sta attorno. Noi piangiamo la perdita di Massimo e Jessica, di appena 16 anni. Massimo, da tutti conosciuto e stimato, che tornava a casa sua dalla mamma nel cuore della notte come ogni giorno per permettere al fratello di aprire il bar fin dalle prime ore del mattino. Massimo rientrava dopo una giornata di lavoro continuo".

Il parroco di Torremaggiore ha ricordato anche l'altra vittima della furia di Taulat Malaj, ovvero la figlia Jessica: "Stroncata nella primavera della vita quando tutto sembra sorridere nel cuore dei ragazzi. Non è stato così per lei. Con le amiche di scuola aveva frequentato fino a pochi mesi fa l'Oratorio san Sabino, partecipando alle varie attività che si svolgono in ogni gruppo di giovani, coltivando momenti di preghiera e riflessione. La sua giovinezza adesso è fiorita per sempre in cielo".

Ricordiamo che i funerali della 16enne non sono stati ancora fissati.

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