Cronaca locale

"Non sopporto mia moglie". Evade dai domiciliari, poi la condanna-beffa

L'uomo è stato sorpreso dai finanzieri impegnati in un'operazione di controllo del territorio. Ai militari ha spiegato di non riuscire più a sopportare la convivenza con la moglie

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Non riusciva più stare nella stessa abitazione in cui vivevano anche la moglie e i figli, per tale ragione un pregiudicato di 30 anni ha preferito evadere dagli arresti domiciliari cui era ristretto e rischiare di aggravare la propria posizione. Il fatto si è verificato a Napoli e ha portato a una nuova condanna nei confronti dell'uomo, che dovrà trascorrere 8 mesi in più rinchiuso proprio in quella casa da cui stava cercando di scappare.

La vicenda

Secondo quanto riferito dalle autorità locali il 30enne, accusato di reati commessi contro il patrimonio, ma anche di rapina aggravata e spaccio di sostanze stupefacenti, era stato condannato alla misura degli arresti domiciliari da trascorrere all'interno dell'abitazione di Portici (Napoli). Il soggetto doveva rispettare tale misura perché per tre mesi non aveva adempiuto all'obbligo di presentazione presso la polizia giudiziaria.

Sono stati gli uomini della guardia di finanza del Comando provinciale di Napoli, impegnanti in un'operazione di pattugliamento del territorio, ad accorgersi che il 30enne non era più in casa, ma che anzi si trovava in giro nella zona di Porta Nolana. Il pregiudicato, per la precisione, si aggirava nei pressi di un bar. I Baschi Verdi del Gruppo Pronto Impiego lo hanno subito riconosciuto e si sono avvicinati a lui per chiedergli spiegazioni.

L'uomo, che già da due giorni mancava da casa, ha dichiarato ai militari di avere avuto bisogno di allontanarsi dall'abitazione perché non sopportava più la moglie. Stanco della convivenza con la compagna, e con i figli, aveva deciso di uscire e di andare a prendersi un aperitivo.

La condanna-beffa

Il 30enne è stato ancora una volta processato per direttissima, e il giudice di Napoli ha deciso di emettere nei suoi confronti una condanna esemplare.

Il pregiudicato dovrà infatti scontare altri 8 mesi di arresti domiciliari fra le mura domestiche.

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