La nuova crociata di Sala: stop per 90mila moto

Il Comune ferma da ottobre altri motori. Si va avanti nonostante le tante proteste. Il "contentino" dei 1.500 chilometri in un anno

La nuova crociata di Sala: stop per 90mila moto
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Non sono bastate proteste, cortei e petizioni. Il Comune conferma gli annunciati divieti di circolazione in Area B a moto e ciclomotori a partire dal primo ottobre. Per le due ruote a gasolio e a due tempi Euro 0 e Euro 1 sono già in vigore, scatteranno per benzina a due tempi Euro 2 e Euro 3, gasolio Euro 2 e Euro 3 e benzina a 4 tempi Euro 0, 1, 2. «Stiamo lavorando con buonsenso» aveva assicurato nei mesi scorsi il sindaco Beppe Sala, respingendo le proposte di referendum.

Ma la giunta ha confermato i divieti e approvato un «contentino», l’estensione del sistema Move-In anche a moto e motorini in divieto. Chi richiederà la «scatola nera» avrà a disposizione da un minimo di 200 a un massimo di 1.500 chilometri percorribili all’anno a seconda delle emissioni inquinanti. Pochini. Sono comunque esclusi gli Euro 0 e 1 a due tempi perchè già colpiti dal divieto di circolazione in tutta la Lombardia. Dal primo ottobre 2028 i divieti saranno estesi alle moto a benzina Euro 3 e da ottobre 2030 agli Euro 4 due tempi a miscela, quattro tempi a benzina e a gasolio ed Euro 5 a gasolio. La giunta ha già previsto le tabelle «Move In» anche per i prossimi step. Dal prossimo ottobre agli Euro 0 a 4 tempi benzina e diesel sono riservati al massimo 200 km annuali, 300 km agli Euro 1 e agli Euro 2 a 4 tempi benzina. Chi ha un Euro 2 a gasolio o a miscela o un Euro 3 a gasolio si deve accontentare di 600 km, salgono a 1.500 per gli Euro 3 a 2 tempi (miscela). Stesso limite di 1.500 km per gli Euro 3 che verranno banditi dal 2028, variano tra i 600 e i 1.800 i km concessi a Euro 4 e 5 vietati dal 2030. Il Comune, sulla base dei dati Aci e dei passaggi sotto le telecamere di Area B, stima che il parco veicoli potenzialmente interessato al Move In nella prima fase dei divieti si aggiri intorno ai 90.530 mezzi, riguarderà 67.900 moto nel 2028 e solo 1.520 nel 2030. Il chilometraggio a disposizione sarà conteggiato h24 e non solo nei giorni di attivazione della Ztl. La giunta fa presente che secondo diversi studi scientifici (come True Initiative, Parigi 2018) le moto Euro 4 «possono emettere NOx e CO in quantità paragonabili ad auto Euro 2-3, e molto superiori rispetto alle auto Euro 6». E porta ad esempio altre città europee, Londra ad esempio dove nell’ampia Low Emission Zone attiva h24 possono circolare liberamente solo le moto superiori a Euro 3 mentre le altre devono pagare un ticket di 12,5 sterline. Più simile a Milano la scelta di Parigi che vieta dalle 8 alle 20 nei giorni feriali le moto Euro 2 (o inferiori). A Madrid, nella zona a traffico limitato, è sempre vietata la circolazione alle moto di classe inferiore a Euro 2 mentre ad Amsterdam è vietata la circolazione delle due ruote immatricolate prima del 2011, dal 2030 ammessi solo i mezzi elettrici.

«La limitazione chilometrica – spiega l’assessore alla Mobilità Arianna Censi – consente di mantenere entro limiti accettabili l’impatto dei veicoli oggetto di deroga e offre la possibilità di usare ancora la moto, per brevi percorsi, a chi non può permettersi di acquistarne una meno inquinante». Contestano il segretario provinciale della Lega Samuele Piscina e la vicesegretaria nazionale Silvia Sardone: «Ésconcertante che la maggioranza comunale voglia far passare questa follia come un’alternativa risolutiva. Fermando le moto la giunta aumenterà ancora di più traffico e smog.

Chi non cambia la moto è perché o non ha le risorse economiche o è appassionato di un mezzo storico. Ancora una volta la sinistra milanese colpisce le fasce meno abbienti». Riccardo Truppo (FdI) dice «avanti tutta con il referendum, questo tentativo di ridurre il danno è vera mente poca cosa».

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