Nuovo stadio della Roma, 9 condanne e 10 assoluzioni

Procedimento relativo al vecchio progetto mai realizzato di Tor di Valle. Assolto l'ex tesoriere del Pd Francesco Bonifazi: "Dopo il calvario di questi anni non posso dirmi felice"

Nuovo stadio della Roma, 9 condanne e 10 assoluzioni
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Dopo circa otto ore di camera di consiglio, i giudici del tribunale di Roma hanno deciso di condannare 9 persone e assolverne 10 in relazione al processo inerente il nuovo stadio della Roma: si tratta, per la precisione, di quel procedimento relativo al vecchio progetto mai realizzato di Tor di Valle, che non vede il coinvolgimento della società giallorossa.

Tra i condannati l’ex presidente dell’assemblea capitolina Marcello De Vito (8 anni e 8 mesi di reclusione), l’avvocato Camillo Mezzacapo (9 anni), l’avvocato Luca Lanzalone, ex manager di Acea e consulente del Movimento Cinquestelle (3 anni) e l’imprenditore immobiliarista con la passione del jogging Luca Parnasi: quest'ultimo dovrà scontare appena 2 anni di carcere in conseguenza del rito abbreviato, richiesto e ottenuto il 24 ottobre scorso, che prevede per l'appunto lo sconto di un terzo della pena in caso di condanna.

Giulio Centemero, parlamentare del Carroccio, è stato condannato a 1 anno di reclusione, Gianluca Bardelli a 6 anni e 8 mesi, il coordinatore di Forza Italia alla Provincia di Roma Adriano Palozzi a 1 anno e 10 mesi, l'immobiliarista Giuseppe Statuto a un anno e 6 mesi e infine Andrea Manzoni a 8 mesi di carcere. Tra gli assolti, invece, risultano invece l'ex tesoriere del Partito democratico Francesco Bonifazi, l’ex assessore regionale Michele Civita e Davide Bordoni. I principali reati contestati ai condannati per la questione dello stadio della Roma che si sarebbe dovuto costruire a Tor di Valle sono, a seconda delle singole responsabilità, quelli di corruzione, traffico di influenze, finanziamento illecito e associazione a delinquere.

Le reazioni

"Assolto!", scrive su X Francesco Bonifazi dopo la sentenza."Dopo un calvario durato più di 6 anni, non posso dirmi felice, perchè essere accusati di aver violato la legge, essere sottoposti a un processo e per giunta scoprire di essere sotto indagine dalle telefonate di un giornalista del Fatto quotidiano è un calvario che non auguro a nessuno", aggiunge l'ex tesoriere dem. "Soddisfatto quindi, ma non felice. La mia battaglia per una giustizia giusta continuerà con ancora più consapevolezza", conclude.

"Siamo molto soddisfatti della sentenza", dichiara invece dopo la sentenza di condanna a due anni l'avvocato Emilio Ricci, uno dei legali di Luca Parnasi. "Abbiamo fatto una grande battaglia processuale, sono state riconosciute gran parte delle questioni che avevamo posto, ci hanno riconosciuto l'attenuante della collaborazione, le generiche, siamo contenti anche della derubricazione tra corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio e corruzione per l'esercizio della funzione", precisa ancora."Ci hanno assolti dall'associazione per delinquere che era il reato che faceva più pressione anche sulla persona di Luca Parnasi, quindi non possiamo che essere contenti e sodisfatti. Leggeremo la sentenza e comunque la appelleremo", conclude Ricci.

"L'assoluzione di Pier Michele Civita è la conferma dell'onesta e onorabilità dell'ex assessore all'urbanistica della Regione Lazio", dichiara il suo legale Maurizio Frasacco.

"Purtroppo, a causa delle errate deduzioni della Procura di Roma, Civita ha dovuto ingiustamente sopportare un periodo di arresti domiciliari e svariati anni di un processo lungo e faticoso", aggiunge. "Resta confermato che sullo 'Stadio della Roma' tutto era conforme alla legge e che, anche su questo, l'ipotesi accusatoria era totalmente errata", conclude l'avvocato.

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