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Omicidio di Collegno, preso il killer di Marco Veronese: incastrato dalle telecamere

Marco Veronese, 39 anni, è stato ucciso sotto casa dei genitori nella notte del 23 ottobre. Le indagini dei carabinieri, grazie alle immagini, hanno ricostruito l'arrivo, l'aggressione e la fuga dell’indagato

Omicidio di Collegno, preso il killer di Marco Veronese: incastrato dalle telecamere
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La notte del 23 ottobre scorso, Marco Veronese, imprenditore 39enne di Torino, è stato brutalmente ucciso davanti alla casa dei genitori a Collegno. Il delitto è stato ripreso dalle telecamere di sorveglianza della zona che hanno fornito un elemento chiave per ricostruire la dinamica dell’aggressione. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, l’aggressore sarebbe arrivato sul luogo del delitto con un veicolo, avrebbe compiuto l’omicidio e si sarebbe poi dato alla fuga, riprendendo la strada in maniera tale da tentare di depistare le indagini.

Le indagini dei carabinieri

I carabinieri del nucleo investigativo del reparto operativo del comando provinciale di Torino, insieme alla compagnia di Rivoli, hanno condotto un’indagine serrata e approfondita. Gli investigatori hanno analizzato centinaia di registrazioni video, sia di sistemi pubblici sia privati, combinandole con i tabulati telefonici delle utenze presenti lungo il percorso dell’aggressore. Questo lavoro minuzioso ha permesso di ricostruire passo dopo passo l’arrivo sul luogo del delitto, l’azione dell’aggressore e la successiva fuga, tracciando un quadro chiaro dell’intera vicenda.

Il fermo e la confessione

Grazie a queste attività investigative, le autorità hanno identificato Michele Nicastri, legato sentimentalmente all’ex compagna della vittima, già lo scorso 4 novembre. L'uomo ha poi confessato l’omicidio. Nei suoi confronti è stato emesso un decreto di fermo da parte del pubblico ministero ai sensi dell’articolo 384 del codice di procedura penale. La contestazione è relativa al delitto previsto dagli articoli 575 e 576 n. 1, in relazione all’articolo 61 n. 2 e 577 n. 3 del codice penale, per cui il fermato rischia ora una pesante imputazione in sede giudiziaria.

Ricostruzione del fatto

Le autorità hanno sottolineato che le indagini hanno combinato metodi tradizionali e tecniche investigative avanzate. L’esame dettagliato dei video e dei tabulati telefonici ha consentito di ottenere gravi indizi di responsabilità nei confronti del fermato e di comprendere nel dettaglio la dinamica del delitto.

Le prossime fasi dell’inchiesta

Le indagini proseguono per chiarire ogni aspetto della vicenda, comprese eventuali responsabilità collaterali o circostanze ulteriori legate al

contesto familiare della vittima e alla relazione dell’aggressore con l’ex compagna. Le autorità rimangono impegnate a fare piena luce sul delitto, che ha scosso profondamente la comunità di Collegno e la provincia di Torino.

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