Terribile caso di aggressione a Torre del Greco (Napoli), dove un bimbo di soli 11 anni è stato circondato e picchiato con un tirapugni da un gruppo di suoi coetanei. A denunciare l'incredibile episodio è stata la zia del piccolo, che si è rivolta al deputato dell'Alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli. L'intera vicenda è stata riportata sulla pagina Facebook del politico.
Una violenza incontenibile
Un caso di violenza che fa male, specie perché riguarda dei bambini. Secondo quanto denunciato dalla zia dell'11enne, sarebbero stati tre ragazzini, di età compresa fra gli 11 e i 13 anni, a mettere in atto l'aggressione.
Una baby gang in piena regola, che ha preso di mira il coetaneo, assalendolo con una furia inaudita. Botte, calci, e colpi inferti al volto con un tirapugni. La foto del nipote che la signora ha voluto allegare alla sua denuncia parla da sola. Il bimbo ha evidenti ferite sul viso.
Si continua, dunque, a discutere purtroppo del fenomeno ormai dilagante della violenza fra i giovani e i giovanissimi. Il solo termine bullismo non può più contenere la portata di quanto accade fra i nostri ragazzi. Si tratta di qualcosa di ben più grave. Non si capisce che cosa animi questi minori, da dove arrivi tanta aggressività. "Non oso immaginare quello che saranno capaci di fare quando cresceranno", è il triste e preocccupato commento della zia del bimbo.
Sul caso stanno ora indagando le forze dell'ordine, anche se poco potrà essere fatto. Parliamo infatti di bambini di età compresa fra gli 11 e i 13 anni, non perseguibili penalmente.
L'intervento di Borrelli
Subito dopo aver ricevuto la segnalazione, il deputato Francesco Emilio Borrelli si è rivolto alle autorità locali per chiedere di fare chiarezza e prendere dura posizione. "Gli aggressori dovranno essere sottoposti a punizioni esemplari e anche sulle loro famiglie dovranno esserci interventi perché, evidentemente, ci sono state parecchie lacune educative", ha dichiarato.
Fondamentale educare i ragazzi, che devono essere seguiti in un momento delicato della vita come l'adolescenza. "Troppi giovani e giovanissimi crescono con il mito dei criminali celebri, resi leggendari anche dal cinema e dalla tv, ed in generale dalla cultura di massa", ha commentato Borrelli su Facebook.
"Scuola, istituzioni e famiglie devono cooperare per poter ripristinare il concetto di sana educazione e poter così lasciare in eredità alle nuove generazioni quei valori e concetti che oggi si stanno perdendo e dimenticando. Se non vi sarà un’inversione di tendenza, assisteremo al degrado più totale", ha concluso.
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