Presa a sassate nel parco: la donna è in fin di vita. Arrestato un senzatetto

Vittima una 61enne, ora è in coma. Il clochard è un giovane italiano. Il precedente di Rovereto

Presa a sassate nel parco: la donna è in fin di vita. Arrestato un senzatetto
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Sassate mortali a Rovereto due settimane fa, sassate forse letali a Genova qualche ora fa. Due episodi dai tratti simili e inquietanti che si rincorrono a oltre 300 chilometri di distanza. È una storia di disagio e violenza, quella che arriva da Genova, dove una 60enne è stata improvvisamente presa a sassate ai giardini da uno sconosciuto - un senzatetto di 34 anni - forse per un rimprovero o forse senza nemmeno un motivo vero. Un'aggressione brutale avvenuta in pieno giorno che potrebbe essere letale per la donna, che è ora ricoverata all'ospedale Galliera in condizioni gravissime e in coma.

La violenza si consuma verso l'ora di pranzo: la donna sta passeggiando col suo cane sotto il sole cocente che in questi giorni soffoca anche Genova. Improvvisamente, non è ancora chiaro il motivo, l'uomo afferra una pietra grossa circa 20 centimetri, poi la lancia contro la donna e subito dopo si accanisce su di lei, colpendola più volte. Una ragazza sente le urla della vittima e si affaccia al balcone: la scena a cui assiste è drammatica e chiama subito i soccorsi. Negli stessi attimi un giovane che passa nei paraggi inveire contro l'aggressore per cercare di farlo smettere, poi inizia a inseguirlo filmandolo con il telefonino. «Hai aggredito la signora - gli urla - perché lo hai fatto?». Per tutta risposta il 34enne lo insulta e si allontana. Nel frattempo però l'allarme è scattato: le volanti iniziano a perlustrare le strade in tutta la zona fino a che non trovano e arrestano il senzatetto. Negli stessi momenti la 60enne, sarda ma residente in Liguria, viene trasportata in ospedale. E se inizialmente le sue condizioni non sembrano gravi, è proprio sulla vettura nel tragitto che peggiora inesorabilmente. Arriva in nosocomio in coma, con una emorragia cerebrale, la frattura del naso e una probabile frattura dell'avambraccio e polso destro. L'aggressore, invece, con precedenti per piccoli furti, è stato arrestato per lesioni gravissime o tentato omicidio - ma l'accusa potrebbe aggravarsi se le condizioni della donna dovessero peggiorare.

La dinamica della cronaca genovese ricorda drammaticamente quella dello scorso 5 agosto a Rovereto, in provincia di Trento, nella quale ha perso la vita Iris Setti, 61enne morta in ospedale dopo essere stata brutalmente aggredita a pugni e sassate. A perpetrare la violenza un altro senza fissa dimora di 37 anni. Nweke Chukwuda, nigeriano noto alle forze dell'ordine per i diversi precedenti di violenza, aveva provato a rapinare Iris. Di fronte alla resistenza della donna, l'uomo ha scatenato tutta la sua furia sul suo corpo inerme. Quando il 37enne è stato fermato dalle forze dell'ordine, infatti, aveva un anello che apparteneva alla 61enne. Nel piccolo centro a 30 chilometri da Trento, d'altronde, Chukwuka era conosciuto dai residenti e dalle forze dell'ordine: l'uomo aveva dato in escandescenze un anno fa, attaccando i passanti e danneggiando alcune auto. A seguito di quelle vicende, era stato arrestato e poi rilasciato con l'obbligo di firma. Lui vi ottemperava regolarmente, anche quel sabato pomeriggio prima dell'omicidio, si era presentato in caserma. Poche ore dopo, però, nel parco di Nikolajevka, dove i residenti lo vedevano spesso, aggredisce Iris: la donna passava di lì regolarmente per andare ad accudire l'anziana madre, lui si avventa su di lei, la spinge a terra e la picchia ripetutamente. Si pensa a un'aggressione sessuale, perché i testimoni notano che l'uomo le tira giù i pantaloni, invece è un tentativo brutale di rapina.

Due aggressori dal

profilo simile, quelli di Rovereto e Genova, così come sembrano assomigliarsi le due vittime dei raid: entrambe donne, entrambe di circa 60 anni, colpite in un tranquillo giorno d'estate da sconosciuti, nella propria città.

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