Cronaca locale

Roma non è una città per auto d'epoca: stop alla circolazione

Messe al bando dal Comune: divieto assoluto di circolazione praticamente in tutto il comune, nessuna deroga per la serata, i giorni feriali o festivi. Letter adi Asi, Registri Nazionali Alfa Romeo, Fiat e Lancia ed enti certificatori di veicoli storici al sindaco Gualtieri: chieste deroghe per tutelare le auto storiche

Roma non è una città per auto d'epoca: stop alla circolazione

Divieto assoluto di circolazione praticamente in tutto il comune, nessuna deroga per la serata, i giorni feriali o festivi: le auto d’epoca con l’ordinanza numero 27 del sindaco Gualtiri sono state messe per sempre al bando da Roma. Inascoltate le richieste dell’Asi - Automotoclub Storico Italiano, che riunisce oltre 150.000 soci e gli appelli al presidente della Repubblica Sergio Mattarella: per le classic car si apre il periodo più buio di sempre a Roma.

Motivo? La nuova fascia verde della capitale ora si estende quasi fino al raccordo anulare ed è la più grande d’Europa che non fa distinzione fra le rare auto storiche, certificate a norma di legge, e le normali vetture vecchie. Così, anche se le classic car a Roma sono appena 9.945 (su un totale di oltre 4 milioni di veicoli, lo 0,25% del totale), non è stato fatto nessuno “sconto” sui blocchi. Neanche tenendo presente che le auto d’epoca percorrono a Roma annualmente lo 0,014% dei chilometri percorsi dai veicoli d’uso quotidiano.
Dal 28 febbraio, infatti, le vetture storiche sono classificate solo come rottami, al pari degli autoveicoli benzina fino a Euro 2 o a gasolio fino a Euro 3. Insomma, nessuna considerazione per le auto che hanno fatto la dolce vita di via Veneto o i piccoli e amatissimi “cinquini”.

Ora l’Asi, i Registri Nazionali Alfa Romeo, Fiat e Lancia, e tutti gli enti certificatori di veicoli storici previsti dall’Art. 60 del Codice della strada hanno scritto una lettera aperta al sindaco, alla giunta, ai consiglieri di Roma capitale per richiamare l’attenzione sulla tutela del motorismo storico che è un asset importantissimo di sviluppo del paese. Nella lettera si chiede di prendere esempio dalla Regione Lombardia, Piemonte, dal Comune di Milano, di Genova, Torino e tanti altri, dove sono attive deroghe per tutelare le auto storiche.

Non si chiedono deroghe assolute alla circolazione, ma almeno per la sera, per i giorni feriali, festivi e prefestivi.

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