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San Raffaele, ancora disagi all'Iceberg

A sorpresa si dimettono 4 infermieri dalla coop. Spostati alcuni pazienti nei reparti

San Raffaele, ancora disagi all'Iceberg
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Nuovi disagi al San Raffaele in particolare al terzo piano dell'Iceberg il padiglione più delicato dove si trovano l'admission room, il reparto di Medicina ad alta intensità e quello di cure intensive, affidati a una Cooperativa esterna che, la notte fra il 5 e 7, ha causato il blocco degli accessi al pronto soccorso e il trasferimento dei pazienti in altri reparti per l'incompetenza del personale infermieristico.

La notte tra il 10 e l'11 dicembre, due infermieri si sono dimessi dalla cooperativa e non si sono presentati al lavoro, creando un buco al turno notturno. Ieri mattina altri due infermieri hanno fatto lo stesso: si sono dimessi e non si sono presentati in reparto. Così sono stati trasferiti dei pazienti in altri reparti interni per far fronte alla carenza momentanea di organico. Dall'ospedale San Raffaele specificano che i trasferimenti dei pazienti erano programmati e che nel giro di qualche giorno la gestione dell'intero reparto tornerà nelle mani del personale infermieristico dipendente. A sovrintendere e coordinare tutta l'attività clinica dell'IRCCS di via Olgettina e a fare da collegamento con i vertici del gruppo è stato chiamato dal nuovo amministratore unico Marco Centenari, Alberto Zangrillo, da 40 anni al San Raffaele, primario di Anestesia e rianimazione e ora anche Chief clinical officer.

Non la legge tuttavia in questo modo la rappresentanza del sindacato unitario che ieri ha diffuso una nota: «La situazione dell'Ospedale in questi giorni continua ad essere fuori controllo. Al terzo piano Iceberg continuano a non presentarsi in turno gli infermieri della cooperativa che dovrebbe gestire il reparto. I colleghi continuano a segnalare criticità da molti reparti e servizi. Occorre che vengano individuate tutte le eventuali responsabilità delle Direzioni coinvolte. Anche in buonafede, si rischia di incorrere in situazioni penalmente perseguibili».

I sindacati sono stati convocati da Centenari per un incontro lunedì, mentre si apprestano a fornire maggiori dettagli all'esposto presentato alla polizia la notte dell'8 dicembre e che presto arriverà all'attenzione della Procura. Così il Ministero della Salute aspetta entro lunedì la relazione dettagliata di Regione Lombardia su quanto accaduto.

Nei giorni scorsi sono partite le indagini dei Nuclei Antisofisticazioni e Sanità dei Carabinieri e dell'Ats di Milano, su cui il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana ha detto che «a breve avremo sicuramente dei dettagli dalle ispezioni e cercheremo di capire quanto accaduto. Ma soprattutto cercheremo di fare in modo che venga messa una pezza al più presto possibile, perché è fondamentale che la funzionalità riprenda immediatamente».

«Per quel che ci riguarda, al massimo potrebbero arrivare sanzioni di natura pecuniaria o per quello che riguarda il rapporto contrattuale - ha ribadito due giorni fa l'assessore della Regione Lombardia al Welfare

Guido Bertolaso - ma per noi il San Raffaele continua a essere un punto di riferimento, una colonna, non della sanità lombarda ma italiana, piaccia o non piaccia a quelli che fanno la differenza fra il pubblico e il privato».

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