Cronaca locale

Dopo lo scandalo dei Soumahoro, controlli a tappetto della prefettura

Il prefetto di Latina Maurizio Falco ha annunciato la pianificazione di controlli mirati nelle cooperative che gestisono l'accoglienza dei migranti in provincia di Latina. "Mai più un caso Karibù"

Il prefetto di Latina Maurizio Falco
Il prefetto di Latina Maurizio Falco

Mai più un caso Karibù. Il prefetto di Latina Maurizio Falco sta predisponendo per il 2023 un piano di controlli e monitoraggio costante dei centri di accoglienza per migranti nella provincia pontina. Uno sforzo supplementare per evitare che si ripetano situazioni come quelle legate alle cooperative della famiglia del deputato Soumahoro, finite sotto indagine della procura di Latina. La Karibù e il Consorzio Aid sono al centro di una inchiesta che vede tra gli indagati Liliane Murekatete, Marie Therese Mukamitsindo e Michel Rukundo, tutti parenti del deputato Aboubakar Soumahoro. Per loro la procura ha disposto una interdizione dalla gestione d’impresa e il sequestro preventivo di beni per oltre 650 mila euro complessivi.

Già pianificate 140 ispezioni nei centri di accoglienza

Linea dura e controlli massicci sull’accoglienza degli stranieri nelle strutture che hanno ereditato il servizio che era affidato alla cooperativa Karibù. Il prefetto di Latina Maurizio Falco ha annunciato in questi giorni che “Per il 2023 è pronto un piano che prevede 140 ispezioni nei tre centri di accoglienza e nei 70 appartamenti che ospitano i migranti nella nostra provincia”. La prefettura di Latina è stata indirettamente chiamata in causa sulla vicenda delle coop in quanto lo scandalo ha messo in cattiva luce anche i controlli effettuati nel passato dall’ente. "Subito dopo che è scoppiato il caso che ha visto coinvolta la cooperativa Karibu e il Consorzio Aid avevamo stabilito di rinforzare le ispezioni su tutti i centri tanto che ne abbiamo anche chiuso uno dove sono stati trovati topi, imponendo lavori immediati al proprietario. Ma il prossimo anno ci saranno sicuramente 140 controlli già pianificati e altri straordinari che siamo pronti a mettere in campo in caso di denunce e segnalazioni”, ha aggiunto il prefetto Falco. Insomma nulla sarà più tollerato e il prefetto intende mettere in campo una linea dura contro eventuali violazioni delle norme da parte delle coop che gestiscono l’accoglienza degli stranieri. L’obiettivo però non è quello di spaventare chi fa accoglienza “ma di garantire il rispetto delle regole e delle norme sociali che accompagnano i percorsi di accoglienza”.

Attenzione massima anche per i lavoratori

Secondo il prefetto Falco “quello che importa adesso è restituire dignità agli operatori sociali colpiti da questa vicenda, restituire loro quello che devono avere e soprattutto trasformare la loro precarietà in professionalità. Sarà una transizione lenta, ma va fatta e accompagnata dalle istituzioni. Stiamo già lavorando nella direzione di un reimpiego delle maestranze. Siamo convinti che il terzo settore non possa essere aggressivo nei profitti, ma debba investire su se stesso, professionalizzando e garantendo la dignità dell'accoglienza fissando degli standard minimi sotto i quali non si può scendere”. I lavoratori della coop Karibù sono rimasti senza lavoro e attendono ancora le indennità degli anni passati.

A dare loro sostegno nella battaglia è il sindacato Uiltucs che in questi anni ha presentato numerose denunce sulla gestione dell'accoglienza dei migranti che sono tra l'altro al centro dell'inchiesta della procura di Latina.

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