Cronaca locale

"Sono un po' africano e anche musulmano". L'ultima di don Biancalani

In un post provocatorio pubblicato sulla propria pagina Facebook per ribadire solidarietà e sostegno ai migranti, don Massimo Biancalani si è detto "un po' africano e anche musulmano", riferendosi alla religione dei numerosi ospiti della parrocchia di Vicofaro

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La sua posizione "pro accoglienza" è nota da anni. Ma l'ha ribadita nelle scorse ore, con un post provocatorio sulla propria pagina Facebook nel quale manifesta solidarietà ai migranti e si definisce "un po' africano e anche musulmano". Questa l'ultima iniziativa di don Massimo Biancalani, il "parroco dei migranti" di Vicofaro. I locali dell'ormai celebre parrocchia del Comune di Pistoia ospitano ancora oggi decine di cittadini africani. Ma nonostante il recente intervento del vescovo di Pistoia, Fausto Tardelli, i rapporti fra don Massimo e una parte consistente degli abitanti del quartiere sono da tempo ai minimi storici: a detta di questi ultimi, nel corso degli anni più ospiti si sarebbero resi protagonisti di episodi di micro-criminalità. Don Biancalani, dal canto suo, ha sempre dichiarato di fare il possibile per accogliere e di non aver mai ricevuto un vero sostegno da parte delle istituzioni.

Anche di recente ha ribadito le sue posizioni sui social, utilizzando metodi che hanno fatto discutere: alla vigilia della scorsa Pasqua ad esempio, aveva destato scalpore il fotomontaggio della Pietà che mostrava un migrante fra le braccia della Madonna. Un'immagine che ha peraltro riproposto anche ieri, su Facebook. Poco dopo un nuovo post nel quale si schierava nuovamente con i migranti, dicendo di sentirsi anche musulmano, in omaggio alla religione prevalente fra gli ospiti. "Sono con voi, ragazzi - ha scritto, riferendosi anche ai giovani stranieri accolti a Vicofaro - un po' africano e anche musulmano, straniero a questa società per amore". Don Biancalani non è come detto nuovo ad uscite del genere, visto che poco più di una settimana fa aveva organizzato un incontro per celebrare la fine del Ramadan osservato evidentemente da numerosi migranti della struttura. Una festa che si è se non altro svolta senza particolari criticità, stando a quanto fatto sapere dai residenti che guardavano all'iniziativa con una certa dose di apprensione e preoccupazione in tema di sicurezza. Non è tuttavia arrivata quella distensione del clima fra le parti auspicata anche dalla Diocesi.

Senza dimenticare che lo scorso febbraio i rappresentanti del Comitato e degli abitanti della frazione avevano convocato una conferenza stampa presso il circolo MCL San Biagio di via Borgognoni, per porre ulteriormente l'accento sulle condizioni di degrado e scarsa sicurezza nelle quali continuerebbe a versare Vicofaro a causa dell'esperienza di accoglienza portata avanti dal sacerdote (con tanto di fotografie appese su un cartellone esibito in sala, a documentare e rafforzare le loro argomentazioni). Nel corso dell'evento in questione non erano mancati pesanti attacchi al parroco, visto che era stato accusato da alcuni residenti di vivere in una villa situata nella provincia pistoiese e di accogliere i migranti in una struttura fatiscente e priva di servizi igienici. Accuse che don Biancalani ha respinto, ma che certificano una volta di più come la convivenza fra il quartiere e il parroco sia sempre più complicata: ad oggi, non risulta esser stato compiuto alcun passo avanti concreto, in tal senso.

Con buona pace dell'operazione di "pacificazione" promossa dal vescovo.

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