Cronaca locale

Una taglia sui volontari che sventano i borseggi in metro a Milano. La follia delle baby gang

Sulla testa di chi sventa i borseggi in metropolitana a Milano è stata fissata una taglia. Nello screenshot arrivato nella chat della pagina Instagram Milanobelladadio si parla di "gioco a premi elevati" al quale parteciperebbero diversi membri di una baby gang. Obiettivo del gioco? Aggredire i ragazzi che si recano in metropolitana per sventare i furti

Sulla testa di chi sventa i borseggi in metropolitana a Milano è stata fissata una taglia di diverse centinaia di euro. Nello screenshot arrivato nella chat della pagina Instagram Milanobelladadio si parla infatti di "inviare in metropolitana il piccolo Omerovich e altri" (Omerovich è una nota famiglia coinvolta nel business dei borseggi) quindi una baby gang per un "gioco a premi elevati". L'obbiettivo del gioco? Aggredire Matthia Pezzoni e i ragazzi che ogni giorno si recano in metropolitana per sventare i furti. Nella chat si legge che il gioco non sarebbe "come l'altra volta" ovvero come ad Aprile 2023, quando Matthia Pezzoni, presidente del Comitato Sicurezza per Milano e candidato qualche giorno fa dal capogruppo della Lega Alessandro Verri all'Ambrogino d'oro 2023, fu aggredito in metro (foto nella prima prima slide) da uno squadrone di borseggiatrici e un ragazzo nordafricano che le proteggeva.

taglia borseggi

Le mandanti sarebbero Patrizia e Shakira, due borseggiatrici ben note sia dalle forze dell'ordine e ai ragazzi della squadra antiborseggio, già protagoniste di centinaia di borseggi andati in porto e di decine di video postati sui social dai ragazzi anti-borseggio dove appunto si vedono borseggi sventati e aggressioni a passeggeri e i volontari. Quella delle borseggiatrici è un'organizzazione internazionale con sede in Spagna, a Barcellona. Le borseggiatrici girano l'Europa e si spostano quando la situazione diventa troppo calda per loro e le denunce le rendono troppo note alle forze dell'ordine. Evidenze della loro presenza nelle metropolitane o sui mezzi di trasporto europei si hanno a Milano, Venezia, Roma, Barcellona, Madrid, Lisbona, Londra, Parigi, Atene, Amsterdam. Esattamente come un sistema gerarchico la maggior parte delle borseggiatrici sono sfruttate da quando sono piccole e vengono educate a rubare già durante l'infanzia. Devono pagare un pizzo ai loro sfruttatori che a loro volta rispondono a capi ancora più in alto. In Italia le borseggiatrici rimangono impunite grazie alla legge, infatti il furto con destrezza rientra tra i delitti per i quali l’arresto in flagranza di reato è facoltativo quindi la polizia può procedervi solo se ritiene pericoloso il responsabile e se arriva una querela dalla vittima. Inoltre l’Articolo 146 del Codice penale prevede il rinvio obbligatorio dell’esecuzione della pena se l’imputato è una donna con un figlio sotto ai 2 anni o è incinta. Nel Giugno del 2022 la procura ha emesso una circolare in cui specifica che le donne incinte pizzicate a rubare, contrariamente a quanto accadeva prima – potranno finire in carcere. Tuttavia questa circolare non ha avuto alcun effetto sulla situazione.

La cronostoria della lotta alle borseggiatrici

La lotta sui social network alle borseggiatrici di Milano è cominciata nel Settembre del 2021 su MilanoBellaDaDio quando Matthia Pezzoni (che agiva in solitaria dal 2016) contatta la pagina in chat raccontando la situazione delle metro meneghine. Iniziano a circolare in rete centinaia di video che raggiungono milioni di persone e che a distanza di due anni circolano ancora tutti i giorni, ignorati dalle istituzioni italiane ed europee. In Europa la lotta (offline) era iniziata a Venezia nel 2010 con la Onlus Cittadini non distratti (diventata virale nel 2023 su TikTok) e nel 2013 con Eliana Guerrero a Barcellona (PatrullaBCN su Instagram) che sventano e segnalano tutt'ora i furti in metro.

A inizio 2022 Striscia la Notizia comincia a trattare il problema

Nell'aprile del 2022 viene creata una raccolta firme per chiedere un cambio di legge e un intervento delle Istituzioni Italiane. La Petizione ha raggiunto le 25mila firme ma purtroppo non ha avuto alcun effetto sulla situazione (la petizione è stata tradotta in diverse lingue per permettere ai cittadini di tutta Europa di comprenderla e filmarla).
Nel Marzo 2023 per la prima volta un membro delle istituzioni milanesi, la Consigliera Comunale del Partito Democratico Monica Romano, si esprime sulla vicenda difendendo le ladre e schirandosi contro i cittadini volontari che sventano i borseggi perchè pubblicano illegalmente i video sul web che diventano virali e che quindi violano la privacy delle borseggiatrici. L’uscita della Consigliera attira i riflettori dei media che partono con la bagarre politica e decine di servizi sul fenomeno su tutte le emittenti nazionali.

Nell’aprile 2023 alcune borseggiatrici vengono addirittura ospitate per diverse volte in TV su Rete 4 a Dritto e Rovescio da Paolo Del Debbio e nello stesso mese Matthia Pezzoni viene aggredito nella metropolitana di Milano dalle ladre e da un membro di una baby gang nordafricana. Nel Luglio 2023 Monica Poli della Onlus Cittadini non distratti di Venezia diventa virale nel mondo su TikTok grazie ai suoi video dove sventa e smaschera le borseggiatrici, con il suo celebre “Attenzione borseggiatrici! Attenzione Pickpocket” tanto che un dj internazionale, Dj Alok incide un remix e lo porta al Tomorrowland, il più grande festival di musica elettronica del mondo. Il mondo ride sulle note goliardiche della traccia ma per chi subisce e vive il fenomeno questa fama ha un sapore amaro perchè lo rende noto senza che i governi se ne interessino o prendano provvedimenti.

Oggi le borseggiatrici sono virali in tutta Europa per chi mastica social e news di questo tipo ma i governi non hanno ancora preso una posizione a riguardo ne ci sono provvedimenti in vista per iniziare a tamponare il fenomeno. La notizia e gli screenshot riguardanti le minacce a Pezzoni e al resto dei volontari svela i retroscena delle aggressioni già avvenute in passato e suona come un allarme - non enorme - ma gigantesco per i cittadini milanesi che si sentono da molto tempo abbandonati dalle istituzioni sul fenomeno dei borseggi in metropolitana (ma anche in superficie). Dove cresce l’impunità le organizzazioni criminali si fortificano e si ingrandiscono tentando di schiacciare chi si frappone tra loro e i loro intenti. La Consigliera comunale del (PD) Monica Romano affermava a Marzo che temeva che in metropolitana potesse accadere una “tragedia”. Con le rivelazioni delle taglie sulle teste di chi svolge volontariato in metro per sventare i borseggi la tragedia le viene servita su un piatto d’argento.

Questa per le istituzioni può essere forse davvero l’ultima occasione per intervenire sulla piaga dei borseggi, prima che sia troppo tardi.

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