Cronaca locale

Crollo palazzo, tre condanne (una al falso architetto)

Si è concluso il processo per il crollo di una palazzina, avvenuto sette anni fa, sul Lungotevere Flaminio

Crollo palazzo, tre condanne (una al falso architetto)

È il 22 gennaio 2016 quando sul Lungotevere Flaminio, al civico 70, vicino al teatro Olimpico, crollano tre appartamenti di una palazzina edificata nel 1936. Una tragedia, fortunatamente, solo sfiorata che non ha visto coinvolte vite umane.

Per quanto accaduto sette anni fa, il giudice monocratico ha emesso sentenza di condanna per crollo colposo nei confronti di tre imputati. Ad ascoltare il verdetto, riporta il Tempo, erano presenti Massimo Capena, il legale rappresentante della società che provvedeva alla ristrutturazione, il progettista Roberto Mattei e il titolare della società esecutrice dei lavori Pasquale Famà. Il proprietario dell'appartamento, Rigo De Righi, è stato assolto in Cassazione perché è riuscito a dimostrare che quando ha commissionato i lavori credeva di avere davanti dei professionisti. Il primo tra questi, presentatosi al proprietario in qualità di architetto (senza esserlo davvero), è stato condannato a due anni di carcere. Agli ultimi due, invece, è stato dato un anno di reclusione. In ogni caso, il giudice ha disposto la sospensione della pena per tutti e tre. È stata disposta anche una provvisionale immediatamente esecutiva per oltre mezzo milione di euro nei confronti delle parti civili. Il risarcimento dei danni sarà stabilito in sede civile.

A spiegare perché è avvenuto il crollo ci ha pensato il pm Nostro nella requisitoria: "Il palazzo si è lentamente inabissato. Si sarebbe dovuto procedere a strappo rimuovendo i tramezzi in altro modo. Si è giocata, invece, una sorta di roulette russa sulla pelle di trenta famiglie ed è solo per la professionalità dei due vigili del fuoco che la tragedia è stata evitata", conclude il pm. "Siamo soddisfatti - dichiarano invece i legali di parte civile del condominio del Lungotevere Flaminio Luca Pallotta e Gianluca Tognozzi -il processo ha accertato le gravi responsabilità di chi ha svolto i lavori e la sentenza ne ha dato atto. Se quella notte non si é verificata una strage, si deve solo a un colpo di fortuna".

Finalmente, a seguito di questa sentenza, i lavori necessari per ripristinare lo stato del palazzo potranno essere portati a compimento.

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