Verona, torturato per 20 euro: la violenza choc del branco su un 15enne

La baby gang “Qbr” di nuovo in azione: il minorenne è stato denudato e costretto a chiedere perdono. Arrestato un 18enne

Verona, torturato per 20 euro: la violenza choc del branco su un 15enne
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Denudato, umiliato e torturato per 20 euro. Questo il dramma affrontato da un giovane di 15 anni a Verona, finito nel mirino della baby gang “Qbr”. Le immagini della violenza non lasciano spazio a dubbi: il ragazzino è ritratto“costretto in un angolo del bagno, completamente nudo, privato del telefono, impaurito mentre implora perdono al suo torturatore”, riporta il gip nell’ordinanza con cui ha posto in carcere l’aggressore 18enne Anass Mahmoud Changui, italiano di seconda generazione con residenza in città. L’aguzzino“non desiste dal percuotere ripetutamente la vittima con un tubo in alluminio, a dimostrazione della crudeltà e del sadismo dell’indagato che, senza alcun motivo, reitera l’azione violenta”.

Come riportato dal Corriere della Sera, il video è stato rintracciato nello smartphone del componente della baby gang “Qbr”, già nota a Verona per aggressioni, spaccio di droga, rapine, furti e violenze gratuite. Azioni con un unico scopo: dimostrare la superiorità del gruppo. La sequenza è stata definita dal gip “dai contenuti di impressionante violenza e il giudizio sull’aguzzino è perentorio: il video “è indice di una personalità criminale non indifferente". Una brutalità disarmante nonostante le richieste di pietà da parte del 15enne, visibilmente impaurito.

Già nel mirino degli inquirenti per i precedenti blitz contro la baby gang, l’aggressore si trovava sottoposto alla misura dell’obbligo di permanenza in casa. Ora il gip Marzio Bruno Guidorizzi ha applicato la custodia in cella per un duplice pestaggio. L’accusa è di lesioni aggravate, violenza privata ed estorsione. La vittima dell’aggressione non aveva sporto denuncia per timore di eventuali ripercussioni, è stata infatti la polizia a ricostruire l’accaduto. Ora il violento si dice pentito:“Chiedo scusa, ho capito la gravità di quanto ho commesso e in carcere mi sono reso conto di voler cambiare vita e rispettare d’ora in poi la legge. Voglio rendere orgogliosa mia madre”, le sue parole davanti al gip.

Come anticipato, Changui è accusato di due pestaggi. Oltre a quello già citato, è spuntato un altro episodio risalente allo scorso 4 marzo 2023, una sorta di regolamento di conti all'interno del gruppetto criminale.

Il 18enne e il capo della baby gang Ion Buzila hanno aggredito un minorenne con schiaffi, pugni e calci, prendendolo persino per il collo. Un assalto legato a una diatriba social: la vittima del pestaggio aveva invitato il capetto della “Qbr” a non rompere le scatole e a lasciare in pace il fratello.

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