
Scoppia la bagarre (e la polemica) al Consiglio comunale di Genova dopo che il centrodestra di Palazzo Tursi ha osservato un minuto di silenzio in memoria di Charlie Kirk, l'attivista statunitense ucciso il 10 settembre scorso. Un momento di raccoglimento contro il brutale assassinio che avrebbe dovuto unire tutti i gruppi consiliari contro la violenza politica. Ma la sinistra ha dato il peggio di sé.
Dopo che la minoranza di centrodestra ha esposto dei cartelli con la scritta "Prove me wrong", lo slogan utilizzato dal 32enne ucciso da un colpo di fucile mentre difendeva - come in ogni democrazia - le sue idee utilizzando le parole, Filippo Bruzzone, consigliere della lista Salis, ha accusato l'opposizione di aver fatto "una cosa illegittima" chiarendo che dovranno risponderne.
A quel punto, a difesa dell'iniziativa - bocciata dalla conferenza dei capigruppo di ieri (16 settembre) - è intervenuta la consigliera Alessandra Bianchi di Fratelli d'Italia: "Preoccupatevi di cosa c’era scritto su quel proiettile, che siete entrati qua cantando Bella ciao". Poi la frase choc del consigliere del Pd Claudio Chiarotti rivolendosi alla collega: "Non dire cazzate, vi abbiamo già appeso per i piedi una volta". Una frase pronunciata fuori microfono, ma captata nell’audio della registrazione ufficiale del Consiglio comunale e che ha infiammato ulteriormente gli animi.