Avrebbe forzato la porta d'ingresso di un edificio di proprietà della Diocesi, in cerca di un rifugio per la notte e per i giorni successivi. E dopo esservisi introdotto, avrebbe preteso di restarci in pianta stabile, asserendo inizialmente di poterne disporre a suo piacimento in quanto al suo arrivo l'immobile era vuoto. Per questo motivo, un uomo originario del Pakistan (risultato poi privo di permesso di soggiorno) dovrà adesso rispondere dell'accusa di violazione di domicilio. L'episodio, avvenuto qualche giorno fa ad Ancona e riguardante una delle parrocchie del capoluogo delle Marche, è stato riportato nelle scorse ore dai media locali. In base alle prime ricostruzioni effettuate dagli inquirenti intervenuti su segnalazione, ad accorgersi di come qualcosa non quadrasse sarebbero stati due parrocchiani, che si sono trovati a passare casualmente nei pressi della chiesa per una passeggiata pochi minuti dopo l'azione portata a termine dall'uomo.
Il pakistano stava dormendo
Passeggiando avrebbero notato, di sfuggita, la casa di accoglienza in questione ancora aperta a dispetto dell'ora. I due volontari, gli stessi che avrebbero poi avvisato il parroco invitandolo a giungere sul posto, avevano fatto caso in particolare la serratura forzata e la saracinesca abbassata a metà, oltre alla porta completamente scardinata. Avrebbero quindi atteso l'arrivo del sacerdote, anche per confrontarsi con lui circa il da farsi. E prima di procedere i tre hanno quindi provveduto ad avvisare le forze dell'ordine, mettendo la centrale di polizia al corrente di quel che era avvenuto e sollecitando l'invio di una pattuglia per un controllo. I poliziotti della volante arrivata in loco, dopo aver raccolto le testimonianze dei presenti, hanno perlustrato l'interno dello stabile.
E hanno in questo modo trovato l'extracomunitario intento a dormire su uno dei letti presenti in una delle stanze. Interrogato perciò circa le ragioni del suo gesto e messo al corrente della situazione, lo straniero avrebbe dichiarato di non avere una dimora fissa e di aver pensato di appropriarsi di quello spazio in virtù del fatto che fosse libero e non occupato da nessun altro. Ecco perchè all'inizio avrebbe protestato, salvo poi dare retta agli agenti. Il pakistano è stato quindi invitato ad uscire e visto che si trovava senza documenti d'identità, è stato condotto in questura per il fotosegnalamento ed espletare gli accertamenti di rito.
E dopo esser stato deferito in stato di libertà per il reato di violazione di domicilio, lo straniero è stato invitato a regolarizzare la propria presenza sul territorio nazionale recandosi presso l'ufficio immigrazione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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