Botte e minacce alla ex, bracciale per un 30enne

Una misura per tutelare non solo la convivente, ma anche le figlie e la madre della ragazza

Botte e minacce alla ex, bracciale per un 30enne
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«In Sicilia ho il ferro» le aveva sibilato, lasciandole intendere che possedeva una pistola. E lei, esausta, terrorizzata e incapace di andare avanti un mese fa, a fine luglio, si è finalmente decisa a sporgere denuncia contro quel «gigante» di quasi due metri, nonché cultore di arti marziali, che dopo aver rovinato l'esistenza a lei e alla sua famiglia, ormai ne era conscia, adesso avrebbe potuto anche ammazzarla. Si è rivolta così al Nucleo Tutela Donne e Minori della Polizia Locale di Milano per denunciarlo. E per questo trentenne di origine siciliana il gip Luigi Iannelli ha disposto il braccialetto elettronico, insieme al divieto di avvicinarsi non soltanto alla sua ex fidanzata, ma anche alle figlie e alla madre della donna.

Del resto la relazione sentimentale e la convivenza della coppia si può riassumere in un vero e proprio calvario per la donna, madre di due ragazze di 14 e 15 anni avute dall'ex marito e che abitano con lei. Anche quando le cose tra lei e il suo ex andavano «bene», infatti, il compagno non esitava a insultarla pesantemente a ogni banale battibecco, nato ad esempio per come lei si vestiva o qualora osasse mostrarsi gentile nei confronti dei colleghi di lavoro, senza contare che l'uomo si arrabbiava persino per gli orari, normalissimi, a cui la costringeva il suo impiego. Sempre in preda a un'ira cieca, durante discussioni futili e scenate regolarmente innescate da lui per un nonnulla, l'uomo aveva minacciato di investire la compagna con la macchina, di darle fuoco, di spaccarle la faccia (e una volta con un pugno le aveva davvero rotto un labbro) e naturalmente di ucciderla; senza contare che sin dall'inizio della loro convivenza, durata dal 2021 a gennaio di quest'anno, lui non mancava mai di rinfacciare a lei e alle figlie il fatto che abitavano a casa sua e che avrebbe potuto buttarle fuori in qualsiasi momento.

È ancora lunga e articolata la lista di soprusi e angherie, di episodi di aggressività, violenza domestica e sopraffazione di quest'uomo nei confronti della compagna. L'uomo era quasi impazzito e aveva picchiato la compagna quando aveva trovato sul pc della donna video intimi risalenti a vent'anni prima che la ritraevano con l'ex marito, minacciando di mostrarli alle figlie e di rendere pubblico quel materiale online. La goccia che ha fatto traboccare il vaso riguarda però un accertamento medico: il 30enne si era infuriato e aveva dato in escandescenze dopo aver scoperto che a fare la mammografia alla compagna era stato un medico uomo, accusandola di non essersi sottratta e di non aver preteso al suo posto una donna.

Così, quando a gennaio di quest'anno, la donna è letteralmente scappata dalla casa che condivideva con l'ormai ex compagno per tutelare la propria incolumità fisica, non è difficile immaginare come per la poveretta sia cominciato un altro inferno, non meno terribile di quello a cui aveva appena messo fine. Non solo l'ex infatti l'ha attesa più volte fuori dal lavoro minacciandola di morte e picchiandola, ma ha forato sia le gomme della sua auto (una macchina nuova, che la donna aveva cambiato per renderla irriconoscibile all'ex) che quelle della vettura della ex suocera.

Non si contano inoltrele telefonate anonime e i messaggi infamanti con cui l'ha bersagliata giorno e notte, le volte in cui se l'è trovato davanti a casa, i tentativi, per fortuna sempre falliti, di parlare con le sue figlie e infine i video che le inviava per farle sapere che l'aveva sempre controllata dopo aver installato una telecamere nella casa dove avevano vissuto insieme.

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