Cronaca nera

"Non è un suicidio". I possibili indizi nell'i-Phone del 16enne trovato carbonizzato

Il cadavere semi carbonizzato di Ayman Serti, 16 anni, è stato trovato nel Messinese giovedì sera. La famiglia: "Non è stato un suicidio". Gli inquirenti, invece, non escludono nessuna pista

"Non è un suicidio". I possibili indizi nell'i-Phone del 16enne trovato carbonizzato
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Resta un mistero la morte di Ayman Serti, il 16enne di origini marocchine ritrovato senza vita a Merì, nel Messinese, lo scorso giovedì sera. Sul corpo del ragazzo, semi carbonizzato, non sono stati individuati segni di violenza. I genitori escludono che possa essersi suicidato: "Secondo il fratello è impossibile che si sia tolto la vita", spiega all'Ansa l'avvocato Giuseppe Coppolino, legale della famiglia. Gli inquirenti, invece, non escludono nessuna pista. Al vaglio degli investigatori c'è anche l'i-phone del giovane: era accanto al cadavere.

Il ritrovamento del cadavere

Una vicenda che, al momento, riserva ancora molti punti oscuri. Il cadavere di Ayman Serti, figlio di una coppia marocchina, è stato ritrovato nella tarda serata di giovedì 16 febbraio in un'area di parcheggio non lontana dal un campo sportivo, nei pressi di Piazza Italia '90 a Merì, in provincia di Messina. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Barcellona Pozzo di Gotto e i Ris per eseguire i rilievi del caso. L'autopsia ha escluso segni di violenza anche se il corpo del ragazzo è stato divorato in parte dalle fiamme. Bisognerà attendere l'esito definitivo degli accertamenti autoptici per stabilire le cause del decesso.

Le indagini sull'i-phone

Al momento non si esclude nessuna pista, neanche quella di un tragico gesto volontario. I militari dell'Arma, coordinati dalla Procura di Messina, stanno lavorando alacramente nel tentativo di far luce sulla vicenda il prima possibile. Accanto al cadavere sono stati ritrovati il giubbotto del giovane e l'i-Phone. È proprio sullo smartphone che, in queste ore, si stanno concentrando le attenzioni degli investigatori. Delle risposte potrebbero arrivare già nelle prossime ore.

La famiglia: "Non si è suicidato"

"Si trattava di un ragazzo molto perbene che faceva una vita normale, studiava e d’estate andava anche a lavorare a Salina. Secondo il fratello è impossibile che si sia suicidato. So che le forze dell’ordine stanno indagando in tutte le direzioni. La famiglia chiede solo chiarezza su quanto avvenuto", spiega l'avvocato Giuseppe Coppolino. La salma è stata trasferita all'ospedale Cutroni Zodda di Barcellona Pozzo di Gotto. "Non conosco i risultati dell'autopsia e comunque siamo fiduciosi sull’operato della magistratura.

- conclude il legale della famiglia Serti - So che si sta procedendo ad analizzare anche il telefono, ma al momento non sono a conoscenza di eventuali messaggi mandati da qualcuno che avrebbero indotto il ragazzo a cadere in una trappola".

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