L'orrore di Villa Pamphili un simbolo del degrado

Questa duplice tragedia racconta lo sfascio intollerabile ma anche inarrestabile di una città che viene profanata giorno per giorno nella sua storia, nella sua geografia dei simboli, nella sua dignità

L'orrore di Villa Pamphili un simbolo del degrado
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L'orrore ha cancellato tutto il resto. Due corpi, una madre e una bambina, abbandonati fra i cespugli di Villa Doria Pamphili. I più , distratti da mille notizie, non hanno dato grande importanza alla scoperta. Ma questa storia dovrebbe interrogare un po' tutte le istituzioni e, naturalmente, il sindaco della capitale Roberto Gualtieri.

Villa Pamphili non è un parco qualunque, è il verde per eccellenza della capitale. I prati dove i ragazzini giocano a pallone, le radure dove si scattano - come ha scritto il Riformista - foto bucoliche, il teatro di splendidi picnic, in atmosfere quasi da tele impressioniste.

Ora questa duplice tragedia racconta lo sfascio intollerabile ma anche inarrestabile di una città che viene profanata giorno per giorno nella sua storia, nella sua geografia dei simboli, nella sua dignità.

Lo sporco. Il degrado. Gli invisibili del'Est che vivono miseramente in tende. E questa vicenda dalle dinamiche ancora poco chiare, ma fin troppo esplicita nella sua lettura: Roma è abbandonata a se stessa e Roma ha abbandonato i luoghi che l'hanno costituita. Villa Pamphili, più ancora di Villa Borghese, rappresenta l'anima della città. Di più, è il set dei ricevimenti istituzionali del nostro governo: il Casino Algardi ospita vertici ed eventi ufficiali , insomma è la vetrina, l'etichetta che luccica e viene esportata in tutto il mondo. Il punto di rappresentanza dove, solo qualche settimana fa, sono stati avvistati Re Carlo, J.D. Vance, Erdogan.

Ora invece si cerca un uomo che forse sarebbe il compagno della donna sventurata che ha chiuso qui la sua esistenza, forse il padre della piccina che ha smesso di vivere prima ancora di cominciare a vivere. Le immagini dei potenti e poi quelle inquietanti di quest'ultimo giallo che contende all'intrigo di Garlasco l'attenzione degli italiani.

Roberto Gualtieri dovrebbe riflettere sulla deriva della metropoli che amministra, ben oltre i suoi video-spot a getto continuo.

del Giubileo, meritevoli inaugurazioni e interventi per migliorare l'assetto di una città sempre in affanno.

Ma questa pagina di cronaca nera tocca quasi i centri del potere ed è una ferita che non si rimargina.

La morte nel cuore di Roma e il solito carosello di discussioni su cancellate sfondate, telecamere che non ci sono, guardiani che non esistono, regole che nessuno riesce a rispettare, migranti sparpagliati senza speranza all'incrocio fra la civiltà e la vita quotidiana degli abitanti di quartieri fra i più popolosi della capitale.

Speriamo che il sindaco batta un colpo e ci convinca che il futuro non sarà uguale a quello che purtroppo abbiamo visto.

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