"Non è stata uccisa". È giallo sulla morte di Maria Antonietta Panico

Gli investigatori escludono la morte per eventi violenti e traumatici ma sono in corso ulteriori analisi sul telefono e sulle tracce biologiche trovate nella casa

"Non è stata uccisa". È giallo sulla morte di Maria Antonietta Panico
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Maria Antonietta Panico non sarebbe stata uccisa: la donna rinvenuta cadavere a Trento nella sua abitazione, a due giorni dalla morte, sarebbe stata vittima di un malore. Tuttavia, rimangono molti dubbi sui quali gli investigatori stanno continuando a indagare per capire cosa sia davvero accaduto. A dare l'allarme lo scorso mercoledì era stata la figlia 16enne, che da giorni non aveva sue notizie. La ragazza vive col padre ed è a lui che ha espresso la sua preoccupazione per la sparizione di sua madre.

Quando l'uomo è andato a casa della donna l'ha poi trovata riversa sul letto sul quale erano presenti macchie biologiche. I due erano separati da tempo e lei aveva iniziato nel frattempo un'altra relazione, che però si era conclusa nel peggiore dei modi. Il suo ex compagno, infatti, era stato raggiunto da un divieto di avvicinamento per tutela di Maria Antonietta, che in più occasioni era finita al pronto soccorso con traumi sospetti. Già dalla prima analisi sul cadavere effettuata dal medico legale non erano state individuate ferite compatibili con armi da taglio o da fuoco, ma il giallo sulla morte della donna prosegue.

Infatti, ancora mancano i risultati dei test tossicologici sul sangue della donna e senza il totale dei referti non è possibile archiviare questa morte come naturale. Resta in piedi l'ipotesi del malore ma anche se quella dell'aggressione fisica è stata al momento esclusa, ci sono anche altre ipotesi che ora gli investigatori stanno valutando. Dalla procura per il momento c'è il massimo riserbo ma i carabinieri stanno proseguendo con le loro indagini. Da quel che si è potuto apprendere, i carabinieri hanno ascoltato nei giorni scorsi tutti i familiari della donna e anche i conoscenti e al setaccio ci sono anche i tabulati telefonici del cellulare della donna "per verificare se ci sono messaggi o telefonate di particolare interesse investigativo".

Un atto dovuto da parte della procura per poter escludere qualunque causa esterna per la morte della donna, anche perché durante i repertamenti sono state trovate gocce di sangue nei pressi del letto. Non è chiaro se appartengano alla donna o siano di terze persone, questo è uno degli elementi in corso di accertamento da parte degli investigatori.

"aspettare gli approfondimenti scientifici prima di fare qualsiasi valutazione di tipo giuridico e investigativo", ha detto ieri il procuratore capo Sandro Raimondi. Oggi potrebbero essere comunicati i nuovi sviluppi del giallo.

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